Veramente, più che “prevenzione” il termine giusto sarebbe “diagnosi precoce” che è già tanto, assicurata da un Sistema Sanitario che dovremmo tenerci ben caro e difenderlo dai ripetuti attacchi per scardinarlo, privatizzarlo e farne una macchina da soldi. Siamo un esercito, ormai, a conoscere bene questa storia, una donna su nove: “Stia tranquilla, dobbiamo solo approfondire l’indagine mammografica”, e tu capisci subito che il vento sta cambiando il suo giro. Tranquilla. È una parola. Certo agitarsi non serve, ma cominci a sentirti tradita, da te stessa, dal tuo corpo e anche a sentirti in colpa... “Dove e quando ho sbagliato... Non sono stata attenta...Non sono una accanita salutista, eh… il movimento, e i salumi è vero che li ho diminuiti ma forse non tanto quanto… o è la genetica? …La mamma, la nonna… o forse non mi sono amata abbastanza?”. Mi affido alla Poesia per calmarmi, per sentire come altre donne si rapportano con il loro corpo.
22 Ottobre 2020
Il male, la paura, la diagnosi nella poesia al femminile, Angolo di poesia
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