Il male, la paura, la diagnosi nella poesia al femminile, Angolo di poesia

Veramente, più  che “prevenzione” il termine giusto sarebbe  “diagnosi precoce” che è già tanto, assicurata da un Sistema Sanitario che dovremmo tenerci ben caro e difenderlo dai ripetuti attacchi per scardinarlo, privatizzarlo e farne una macchina da soldi.  Siamo un esercito, ormai, a conoscere bene questa storia, una donna su nove: “Stia tranquilla, dobbiamo solo approfondire l’indagine mammografica”, e tu capisci subito che il vento sta cambiando il suo giro.  Tranquilla. È una parola. Certo agitarsi non  serve, ma cominci a sentirti tradita, da te stessa, dal tuo corpo e anche a sentirti in colpa... “Dove e quando ho sbagliato... Non sono stata attenta...Non sono una accanita salutista, eh… il movimento, e i salumi è vero che li ho diminuiti ma forse non tanto quanto… o è la genetica? …La mamma, la nonna… o forse non mi sono amata abbastanza?”. Mi affido alla Poesia  per calmarmi, per sentire come altre donne  si rapportano con il loro corpo.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati