E lo smartschooling va..., rubrica Labollatorio del 7 maggio

Quando a febbraio ci dissero che a Carpi per quella settimana (si ragionava ancora di 7 giorni in 7) le scuole sarebbero restate chiuse in via precauzionale, penso che tutti la prendemmo un po’ come una seccatura di qualche giorno, avvisa i nonni chiama la babysitter, chiedi un permesso al lavoro, ma nulla di molto più rispetto a quando i bimbi si fanno la settimana canonica a casa con il raffreddore, oppure le scuole sono chiuse per sciopero o per i seggi elettorali. Insomma, una scocciatura a cui comunque bene o male chi ha i figli in età scolare è bene o male abituato e in qualche modo organizzato. Poi le settimane sono diventate due, e quella che poteva essere una settimana di vacanze scolastiche extra e inaspettata, andava già diventando qualcosa di più impegnativo, e nella chat della classe (so che si sprecano gli aneddoti su questi gruppi whatsapp) già qualcuno iniziava a chiedere alla rappresentante se poteva chiedere alla maestra di assegnare qualche compito o indicare un po’ di esercizi, tanto per tenere i bimbi allenati e, soprattutto impegnati in qualcosa che non fossero le maratone dei Me Contro Te (se non sapete di cosa si tratta vi assicuro di continuare a sguazzare in questa assolutamente beata ignoranza). 

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