Andrà davvero tutto bene?

Tempi bui, tempi bui    davvero, e maledettamente scomodi! Così Mago Merlino nel celeberrimo cartone Disney apostrofava    il basso medioevo    che si trovava suo malgrado    a vivere. Certo per noi nulla si può dire a proposito della scomodità, ma trovo comunque tanti tratti in comune con quelli definiti dal mago “anni oscuri”: siamo chiusi in casa, in un clima che oscilla tra la    paura, la tristezza, la voglia di    tornare alla normalità e, soprattutto, incertezza: ecco, il non saper bene il cosa stiamo affrontando, non poter capire se lo stiamo facendo nel modo    giusto e tantomeno conoscerne tempi e modalità di sviluppo è quello che credo ci lasci maggiormente frastornati; in un mondo in cui abbiamo fin troppe informazioni immediatamente  reperibili e costo  praticamente zero, ci troviamo tutti a farci le stesse due o tre domande, e a non poter    avere risposte. Dai, quanti hanno in queste settimane digitato su Google “fine pandemia” o hanno chiesto a Yahoo Answer  “Quando finirà la quarantena?”. Bene, qualsiasi risultato vi sia apparso, sapevate già che non poteva essere corretto, avevate solo bisogno di un    minimo di ottimismo a cui aggrapparvi. Ecco a mio parere cosa ci accomuna ai tempi della Spada Nella Roccia: abbiamo  paura, forse per la prima volta dall’inizio dell’epoca contemporanea, di qualcosa che non possiamo conoscere, e quindi controllare, o prevedere e involontariamente  abdichiamo al raziocinio in favore di un  elemento “altro”, che sia religioso o magico, che comunque non comprendiamo, ma che sentiamo come nostro alleato, che è dalla nostra parte    perché ci infonde ottimismo, e quindi istintivamente lo preferiamo    all’evidenza scientifica.    Sono certa che in tanti che    qualche giorno fa hanno seguito la toccante celebrazione del Papa in una Piazza San    Pietro vuota non siano soliti seguire la diretta dell’Angelus alla domenica né tantomeno recarsi a Messa, ma in questa    situazione surreale hanno comunque provato un conforto    nel vedere i fotogrammi del    cielo durante la benedizione del Santo Padre, in cui tra le nuvole è apparsa una sagoma    di luce che ingrandita raffigura    (piuttosto chiaramente) la    Madonna; io stessa di natura e di formazione assolutamente    scettica faccio fatica a negarlo.    Questa ritrovata e largamente  distribuita fede mi ha    fatto ricordare un tristissimo    episodio accaduto ormai dodici    o tredici anni fa, ricordo    che ero in vacanza tra il secondo    e il terzo anno di liceo, o forse l’estate successiva:    una mia compagna di classe    di Novellara ebbe una banale    appendicite, fu operata ma    per tutta una serie di diabolici    eventi ebbe una complicanza    che la portò dopo qualche giorno in bilico alla morte. Io    ricordo le telefonate tra noi    compagni di classe, molti di    Carpi, altri di Correggio e alcuni    di Campagnola e Novellara    e quindi in contatto coi    genitori: ecco, io ricordo che la madre di questa ragazza    il giorno prima che morisse    chiese a una nostra compagna    in odore di esoterismo    (come lo si può essere a sedici    anni) di leggerle le carte, tanto era il disperato tentativo di    aggrapparsi a una notizia di    speranza, provenisse anche dai tarocchi di un adolescente    dark.    All’epoca lo trovai assurdo,    ora ho un giudizio molto    più clemente dopo che mi sono ritrovata con in mano il Libro delle Risposte a chiedergli “ma è vero che andrà tutto bene?”   

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