Un progetto che fa propria la filosofia delle Cure Palliative con approccio olistico al malato ed équipe multidisciplinare

Fondazione Hospice Area Nord verso l’Hospice San Martino

l progetto dell’Hospice San Martino di San Possidonio è stato pensato e voluto da tutti i componenti del Consiglio della Fondazione Hospice Area Nord San Martino Onlus Ets, avendo in mente un tipo di organizzazione dei servizi assistenziali orientati a sostenere le scelte del paziente, adattandosi ai suoi bisogni e agli stati d’animo problematici, con una disponibilità priva di schemi rigidi, propri delle istituzioni ospedaliere. Il progetto vuole e deve prevedere un grande sforzo formativo per preparare operatori sanitari capaci di entrare in punta di piedi nell’intimità della stanza del paziente, di cui si vuole rispettare tempi, modi e scelte degli interventi. Forse è per rispetto a ciò che è proprio dell’Hospice che la lingua italiana pare evitare di tradurre questo termine che, tra i suoi significati, fa riferimento agli ostelli a gestione religiosa adibiti, nel Medio Evo, ad ospitare i pellegrini sulle rotte delle città sante, rifugi in cui si poteva trovare il sollievo di un letto caldo; il sostegno di un po’ di buon cibo e qualcuno pronto ad ascoltare. Facendo propria la filosofia delle Cure Palliative, con un approccio olistico al malato ed una attenzione al suo nucleo familiare e relazionale, l’Hospice a cui pensiamo per la comunità di Carpi e Mirandola, articola i suoi servizi attraverso una equipe multidisciplinare che cerca di assicurare la miglior qualità di vita per il malato e le sue persone di riferimento. Le varie figure operano secondo lo spirito di squadra con in vista il bene del malato, identificato attraverso la rilevazione dei suoi bisogni e la pianificazione degli interventi cui ognuno contribuisce con il proprio tassello di competenza. Il frequente confronto tra gli operatori, permette di tenere sempre l’attenzione rivolta nella direzione della centralità del malato. Mentre la struttura dell’Hospice ha trovato rapido sviluppo nel nord Europa a partire dagli anni ‘60’ del secolo breve, in Italia ha trovato una realizzazione più tardiva, vittima di pregiudizi e incomprensioni che ancora, nonostante tutto, resistono. Alcune normative ne hanno sanzionato l’esistenza, penso alla particolare rilevanza della legge 38/2010 che ha il merito di avere specificato che l’Hospice è la struttura dedicata “agli interventi sanitari, socio – sanitari e assistenziali nelle cure palliative erogati ininterrottamente da equipe multidisciplinari”  e si inserisce nel contesto delle reti nazionali per le cure palliative e la terapia del dolore  per “garantire la continuità assistenziale del malato dalla struttura ospedaliera al suo domicilio”. Dal 1987, data di nascita del primo Hospice in Italia, il movimento degli Hospice ha conosciuto un rapido sviluppo e ora sono diverse centinaia gli Hospice attivi sul territorio nazionale benché non in forma omogenea e capillare, rivelando differenze tra il nord e sud del Paese. Spesso considerato come il luogo ultimo, temuto ed evitato, le indicazioni per il ricovero presso l’Hospice dimostrano che l’assistenza al malato terminale non ne è l’unico obiettivo. Infatti l’Hospice subentra alla cura domiciliare quando la famiglia non riesce più a farsene carico; quando i sintomi oggettivi sono di difficile gestione e richiedono una presenza continua di professionisti; quando la famiglia ha bisogno di una pausa, lasciando ad altri le competenze assistenziali; quando è necessario ottimizzare la terapia del dolore con un monitoraggio frequente. Nella molteplicità della casistica, non sono perciò infrequenti i ricoveri per un breve periodo, in attesa della dimissione a domicilio, una volta che la situazione acuta si è stabilizzata e la famiglia ha ritrovato la forza di farsene carico. In questi casi il malato è indirizzato all’Hospice, anche solo per un ricovero temporaneo, di sollievo ai familiari. Tuttavia, anche quando risultasse evidente l’obiettivo del ricovero per l’accompagnamento alla morte, questa scelta responsabilizza la famiglia a vivere gli ultimi giorni in compagnia del malato, delegando a professionisti le incombenze sanitarie e assistenziali e ritagliandosi uno spazio di relazione significativa. Tutti noi che abbiamo deciso di impegnarci nella Fondazione Hospice Area Nord San Martino Onlus Ets abbiamo ben chiara la necessità di procedere verso l’inizio dei lavori per garantire alle comunità dell’area Nord il loro Hospice, delineando i termini della gestione.