L'Associazione interviene sul nuovo piano per l'Oltreferrovia: deve essere tutt'uno con il Parco Lama

Il Parco Lama è uno solo: la parte definita "Oltreferrovia” nella variante al comparto C6 presentata in questi giorni e separata dall'insieme del Parco Lama, relegherebbe quest'ultimo alle sole aree agricole, stravolgendo la visione unitaria di quello che è sempre stato considerato invece, da parte dei promotori dell'Associazione Parco Lama, un unico sistema, definibile come parco città-campagna. E questo dovrà essere il criterio per valutare tutti i piani urbanistici che verranno espressi dai possessori di diritti di edificabilità in questa porzione del territorio. Con riferimento particolare, poi, alla variante appena presentata per il C6, mentre la prospettiva del recupero dell'ex Consorzio e dell'insediamento di un distaccamento universitario dischiuso dall'accordo Comune/Fondazione/UniMoRe rappresenta un importante passo avanti per la città, si attende di conoscere il merito delle scelte dei proprietari circa diritti di edificabilità che potrebbero essere incoerenti con le aspettative della Associazione Parco Lama. E, più nel dettaglio del comparto C6, sottolinea di mantenere uno spazio per l'eventuale sviluppo del polo universitario e che l'accesso all’area universitaria avvenga solo dalla via Tre Ponti, con limite di velocità, mantenendo il resto di via Corbolani come strada bianca.

 

Questo, in sintesi, il senso del comunicato emesso in queste ore dall'Associazione Parco Lama sulla variante al comparto C6, pubblicata ufficialmente il 3 maggio scorso e presentata martedì 4 maggio da Sindaco, Presidente della Fondazione CR Carpi e Assessore all'Urbanistica. Il Comunicato – che riportiamo sotto integralmente –, è sottoscritto da Maurizio Marinelli, presidente dell'Associazione, Sergio Vascotto, vice presidente, e dai consiglieri Fernando Lugli, Mario Poltronieri e Giliola Pivetti.

 

Ed ecco il testo integrale del Comunicato: «Martedì scorso il Comune e la fondazione Cassa di Risparmio di Carpi hanno presentato il piano generale dello sviluppo di una parte del Parcolama definito Oltreferrovia (l’area indicata come edificabile dall’attuale Piano Regolatore che si estende tra la ferrovia e la linea definita dal prolungamento di Via Canalvecchio). Nel dettaglio la presentazione si è concentrata sulla conferma che l’Oltreferrovia diventerà sede di un corso universitario dell’Università di Modena e Reggio e questo consentirà di sviluppare un piano complessivo che trasformerà l’Oltreferrovia in una ampia area a bosco e spazi verdi all’interno di un Campus dell’Università di Modena e Reggio, vincolando, in questo modo, i piani esecutivi dell’edificabilità dei comparti limitrofi. Abbiamo riunito il nostro Comitato Direttivo dell’associazione Parco Lama di Carpi che ha fatto valutazioni sui documenti e sulle affermazioni fatte nel corso della presentazione. Erano presenti, oltre al presidente Maurizio Marinelli, il vice presidente Sergio Vascotto e i consiglieri Giliola Pivetti Nando Lugli e Mario Poltronieri. L’opinione generale è che si tratti di un importante passo per la città che affronta, finalmente, il problema dello sviluppo urbanistico verso est, a fronte del fallimento o della non sostenibilità di tutti i progetti che sono stati proposti fino ad oggi dalle amministrazioni comunali precedenti (come il PRU, decaduto) o le varie ipotesi presentate da altre associazioni (tra cui una che aveva trovato anche l’interesse di una parte della nostra associazione). La valutazione del nostro Consiglio Direttivo è che il piano contenga indubbiamente aspetti molto positivi per la città, primo fra tutti il fatto di avere ottenuto, grazie all’accordo di Fondazione CR Carpi e UNIMORE, su proposta del Comune di Carpi,  l’acquisto dell’ex-consorzio e l’insediamento di una attività di interesse comune come una sede universitaria, ipotizzata da oltre dieci anni dalla nostra associazione. Rimangono però ancora non esplicite le scelte che verranno fatte relative a ex Consorzio e sottopasso, oltre che dai proprietari dei comparti per cui preesistono diritti di edificabilità, che potrebbero essere incoerenti con lo sviluppo del PARCO LAMA rispetto alle nostre aspettative.
Su esse esprimeremo il nostro parere quando potremo accedere ai rispettivi progetti. La cosa però che emerge in maniera macroscopica è il fatto che, nei documenti e nel modo in cui si è parlato del nuovo piano, sia emerso il fatto che il Parco Lama non viene considerato l’INTERA area che va dalla ferrovia alla Lama, così come lo abbiamo pensato 12 anni fa, quando l’8 maggio del 2010 abbiamo creato il nostro comitato di oltre 6.000 cittadini. I documenti presentati parlano infatti di Oltreferrovia E Parco Lama, separando l’oltreferrovia dalle due aree agricole. Noi abbiamo sempre descritto il PARCO LAMA come parco città-campagna, polmone verde della città in grado di proteggere le due aree agricole verso la Lama attraverso la creazione di un diaframma (l’oltreferrovia) come ponte tra l’area antropizzata urbana e l’area antropizzata agricola.  Separare Oltreferrovia dal PARCO LAMA, intendendo con questa definizione SOLO le aree agricole, stravolge la nostra visione e rompe la nostra idea unitaria di tutta l’area che va dalla ferrovia alla Lama. La visione complessiva dell’area e le ragioni che la definiscono devono essere di guida per il progetto dell’Oltreferrovia. Il comitato direttivo del PARCO LAMA riafferma quindi la necessità che il progetto dell’Oltreferrovia sia basato sulla consapevolezza che il piano urbanistico dell’intero Parco Lama, di cui l’oltreferrovia è parte, sia in grado di guidare in termini urbanistici generali la compatibilità dei progetti che saranno espressi dai possessori dei diritti di edificabilità, indicati da un Piano Regolatore ampiamente superato dai tempi, in modo da rendere queste aree compatibili con l’insediamento di un Campus universitario e di un’ampia area verde di bene pubblico di grande valore ambientale e naturalistico. Per entrare più nel dettaglio sottolineiamo la necessità di prevedere spazi per lo sviluppo futuro, auspicabile, del Campus universitario, per esempio proteggendo  l’angolo in basso a destra del comparto exCMB. Secondo suggerimento è che l’accesso automobilistico “ospite” (max 20 all’ora) all’area universitaria venga risolto attraverso un asse nord-sud, parallelo alla ferrovia mantenendo il più possibile Via Corbolani come strada bianca. Per concludere il comitato esecutivo dell’associazione PARCO LAMA esprime un giudizio generale positivo sul progetto, con le riserve e i suggerimenti indicati, e sottolinea la necessità di non separare, nella comunicazione, l’oltreferrovia dalle due aree agricole, e di continuare a considerare tutta quest’area come area di interesse pubblico e in qualche modo vincolata rispetto ai diritti di edificabilità esistenti in termini di sostenibilità e compatibilità con la destinazione di bene comune dell’intero Parco Lama. Le città che vogliono un futuro migliore trovano le strade per realizzarlo».