Gaia: cercasi collaboratori per l'oasi naturalistica più bella, nel paesaggio piatto della Remesina

Quando parla di agricoltura sinergica, quella naturale o del “non fare”, appresa alla scuola del botanico e filosofo giapponese Masanobu Fukuoka (1913-2008), l'ex operaio della Goldoni Massimiliano Nebioso, 53 anni, crotonese di origine, ma da 22 anni a Carpi, forse non sa di ripercorrere le suggestioni del De Rerum Natura di Lucrezio. Il poema di una natura dove la fine degli essere viventi, animali o vegetali che siano, è alimento per nuova vita, in un vorticoso divenire dove ogni elemento è parte di un tutto è sempre stato il manifesto, più o meno consapevole, di quanti si oppongono a diserbanti, fitofarmaci e alle forzature produttivistiche impresse ai cicli naturali e alle colture agricole. Quella di un angolo naturale che può essere condotto in assoluta autosussistenza e autosufficienza è anche la forma di gestione che Nebioso vorrebbe adottare per quell'oasi naturalistica privata da lui ribattezzata Oasi Gaia, che si trova in fondo a via Remesina poco prima di Novi, ultimo lembo settentrionale di territorio carpigiano (segue sotto).

Di forma triangolare, dell'estensione di 2,2 ettari, non è menzionata in nessuno degli itinerari naturalistici del sito InCarpi, a differenza dell'Oasi Borsari, che si trova proprio di fronte. Questo angolo di campagna, caratterizzato da alte alberature – platani, querce, noci, salici, pioppi – e da alberi da frutto, come fichi e pruni, piuttosto inconsueti nel paesaggio piatto delle “valli”, è affiorato in qualche modo all'attualità grazie a un annuncio pubblicato sul proprio profilo social dallo stesso Nebioso. L'annuncio è per cercare qualcuno che con lui condivida il progetto di creazione di un'oasi didattica, qualcuno che, nutrendo la sua stessa passione per la natura, possa impegnarsi nel recupero della zona boscata, senza escludere che un giorno tutto questo possa tradursi in un'attività lavorativa: «L'ho rilevata lo scorso anno da una cooperativa ed era praticamente in stato di abbandono – spiega Nebioso –. Ma rimessa in sesto e sistemati i sentieri naturali che si diramano nel bosco, può davvero diventare l'oasi naturalistica che ho in mente, in grado di attirare famiglie per un picnic, ma anche di insegnare alle scolaresche tutto quello che la natura può offrire già di suo e senza forzarle la mano. Di luoghi rumorosi ce n'è già abbastanza, per i giovani. Chi verrà qui, avrà la possibilità di vivere tutt'altra esperienza e di scorpire gli archetipi che sono dentro di noi e ci legano alla natura». (segue sotto)

 

E' prima di tutto una collaborazione di passione e lavoro, quella che cerca Nebioso, al quale – uomo di città, ma innamorato dei prodotti di un'agricoltura naturale coltivati ed elaborati sul posto – è venuta l'idea di trasformare un'area boschiva e lacustre in un approdo che sia insieme di benessere, ma anche di apprendimento e di familiarità con i frutti della terra e degli alberi. Ricalcando in qualche caso strutture già ricavate dalla precedente proprietà, il progetto di Oasi Gaia comprende un'area camping, una per i barbecue, una zona per la lettura, un piccolo gioco da bocce con la sabbia, accanto a spazi ortivi, depositi attrezzi per il fai-da-te e a una originale costruzione in legno, in tutto simile alle case dei pionieri del West americano, destinata a diventare la club house con bar, libreria e servizi. Il tutto immerso in un sontuoso intrico vegetale accessibile attraverso una fitta rete di suggestivi sentieri che trasmettono il piacere dell'esplorazione e arrivano tutti alle sponde dei due laghetti dall'alveo ora asciutto, ma nei quali si potrà di nuovo fare defluire le acque della Bonifica, prelevandole dal Cavone che delimita l'area a nord. Per aiutare a portare a compimento, anche con gradualità, questo progetto, «...non sono richiesti investimenti economici – precisa Nebioso –, ma passione, amore, sensibilità  creatività, serietà nei confronti di madre natura». E magari, aggiungiamo noi, un po' di interesse da parte delle istituzioni, visto che non sono numerose le oasi naturalistiche attrattive e interessanti nella zona nord del territorio, da sempre la meno fortunata sotto il profilo paesaggistico e penalizzata dall'alta concentrazione di impianti tecnologici di smaltimento. C'era una volta il progetto di un parco Peter Marr pensato da Aimag per la didattica sullo smaltimento e per una rinaturalizzazione del territorio. All'Oasi Gaia la natura c'è già.