Calcio: Parla Luciano Foschi, nuovo allenatore del Carpi

"Un onore per me allenare il Carpi, arrivo con tanta umiltà e tanto rispetto"

Il ds Mussi: "Scelto Foschi perchè conosce la squadra e sa farsi capire molto velocemente"

“Per me è un onore avere la possibilità di allenare il Carpi, che ha una storia sicuramente migliore della mia e con tanta umiltà e tanto rispetto prendo quest’opportunità che per me è una bella occasione. Ringrazio la società che mi ha scelto in una cerchia di altri colleghi”.

Sono le prime parole da allenatore del Carpi di Luciano Foschi, che ha ereditato la panchina di Pochesci e che esordirà domani sul campo della Sambenedettese.

 

Mister, cosa conosce della squadra che eredita?

“La squadra l’ho seguita sin dall’inizio del campionato, quando si poteva andare ancora negli stadi, visto che vivo a Reggio Emilia. Poi l’ho vista in televisione, avendo seguito soprattutto il girone A e il girone B, che è quello che conosco meglio avendoci allenato negli ultimi anni”. 

 

Che obiettivo le ha posto la società?

“Ci dobbiamo salvare, la società lo ha ribadito. Il nostro obiettivo sono i 40 punti, se ci arriviamo con 10 giornate d’anticipo potremo guardare avanti. L’obiettivo della squadra dev’essere quello di giocarcela alla pari con tutti, a prescindere dall’avversario, con rispetto di tutti ma paura di nessuno. Dobbiamo giocare, a volte essere anche sfacciati ma mantenendo gli equilibri. Le partite non si preparano mai per pareggiare, la mentalità dev’essere sempre di vincere, poi a volte ci riusciremo a volte meno”.

 

Arriva in un momento in cui la squadra è attesa da nove partite nel prossimo mese.

“Giocare ogni tre giorni non è un vantaggio per nessuno. Eredito una condizione fisica del gruppo che capiremo partita dopo partita, non sappiamo le risposte da questo punto di vista. Purtroppo, con le partite ogni tre giorni, non possiamo lavorare da questo punto di vista, lo faremo di più sulla testa e sulle cose da fare in campo. La condizione dovremo cercarla giocando, avendo cinque cambi ci possono essere dieci giocatori che non fanno 90 minuti: dovremo sfruttare tutto il possibile per mettere più giocatori nelle condizioni migliori. Sono concentrato e cosciente di quello che devo fare. I ragazzi li ho visti convinti e concentrati, essere giovani in questo momento può essere un vantaggio”. 

 

Tatticamente che idee ha rispetto a quanto proposto da Pochesci?

“In questi giorni ho usato lo stesso 3-4-1-2 di Pochesci ma il calcio è dinamico e non statico. La squadra giocava bene, qualche difetto ce l’aveva e stiamo cercando di lavorare su quello che ho visto e che probabilmente avevano visto anche i miei predecessori. Dipende tutto dall’interpretazione, la mia idea è di essere più compatti, più vicini alla palla: sono un allenatore che cerca l’equilibrio, senza mai rinunciare ad andare a fare gol”.

 

Partirà da qualche punto fermo?

“Devo fare delle scelte, in questo momento non c’è una direzione su un giocatore piuttosto che un altro, per me devono essere tutti pronti e nessuno si deve sentire indispensabile. In questa categoria è importante la partecipazione, avere stimoli e voglia di dimostrare. Ho massima considerazione di tutti i ragazzi, sono a loro disposizione. Per me i giocatori devono vedere nell’allenatore uno che li aiuta a esprimersi al meglio, perchè loro faticano a vedere i difetti e gli errori”.

 

Il suo cammino inizia dalla Samb, che avversario è?

“Hanno giocatori di blasone, sono una squadra forte. Abbiamo lavorato su quello che ho visto a video dei nostri avversari, sappiamo i loro punti di forza. La carriera di molti loro giocatori parla da sola, abbiamo grande rispetto e servirà grande concentrazione”.

 

Venturi ci sarà?

“Sta recuperando, ieri ha lavorato a parte, stamattina l’abbiamo testato e viene con noi per valutarlo fino a domani”.

 

Nella sua idea di calcio ci sono anche i due attaccanti forti fisicamente?

“Se giochi con un trequartista è più facile avere due punte vere, mentre se gioca di punta Giovannini e Mastour sulla trequarti devono imparare a convivere per non pestarsi i piedi e se uno vuole palla sui piedi l’altro deve attaccare la profondità. Questa è una squadra che si guarda e comunica poco in campo, è un fatto di compiti e funzioni in cui ognuno deve sempre sapere cosa fare in funzione di cosa fanno i compagni. Per me possono convivere due prime punte con il trequartista o una punta con due trequartisti, dipende da come ci si muove in campo”.

 

Ha già avuto esperienze di subentri in passato?

“Numerose, a volte abbiamo vinto il campionato come ad Alessandria, altre è andata bene e abbiamo centrato l’obiettivo della società, una volta meno bene”.

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A tenere a battesimo il nuovo tecnico è stato il ds Andrea Mussi.

Direttore, quali sono gli elementi che vi hanno fatto propendere per Foschi? Una scelta arrivata a sole due ore dall’esonero di Pochesci…

“La scelta è stata tra due tre nomi, c’è stata una riunione fiume in cui abbiamo condiviso la scelta con la società. Mister Foschi è stato il mio allenatore alla Reggiana, abbiamo scelto lui perchè nel colloquio che abbiamo avuto è quello che ci ha dato più sensazioni positive soprattutto nella conoscenza della squadra, che ha visto anche dal vivo. Ha la grande dote di capire le doti di ogni giocatore e farsi capire dai ragazzi molto velocemente, e questo è importante in un momento come questo. L’esonero di Pochesci? E’ un insieme di fattori, una questione troppo grande che parte da lontano”.

 

Cosa cambia sul mercato?

“Fortunatamente, le richieste iniziali del mister non sono molto diverse da quelle di Pochesci anche se ci confronteremo più precisamente dopo che avrà visto la squadra in partita. Al momento quindi le attenzioni restano su una punta e un esterno sinistro. I nomi? Il mister conosce Barbuti che l’ha allenato a Pordenone ma non dipende da noi, per cui prepariamo anche alternative. Gerardi e De Feo? Hanno caratteristiche diverse, sono giocatori che a me piacciono ma domenica dopo la partita parlerò col mister e avremo indicazioni più precise”.

 

In uscita c’è qualche richiesta che state valutando?

“Ci sono state richieste anche per giocatori che non si muoveranno, qualcosa potremmo anche fare. Stiamo valutando come tutti di fare qualche scambio, anche di prestiti, se ci saranno le occasioni giuste per rivalutare un giocatore nostro altrove e colmare una nostra necessità tattica”.