Calcio

''Qualcuno si è seduto e non mi sta bene, rimessa la cattedrale a posto''

Pochesci striglia il Carpi alla vigilia della sfida col Matelica

Contro il Matelica un girone dopo: mister Sandro Pochesci va a caccia degli ultimi punti necessari alla salvezza di fronte all’avversario che ne causò il momentaneo allontanamento. Nessuno spirito di rivalsa, semmai la preoccupazione per una settimana di lavoro che pare proprio non essergli andata giù: «Ho le stesse sensazioni della settimana scorsa – ha detto il tecnico biancorosso – ma con un "cazziatone" alla squadra, perché si è un po’ seduta e non mi sta bene. Stamattina abbiamo rimesso la cattedrale a posto. Se qualcuno pensa che dopo una vittoria abbiamo raggiunto l’obbiettivo non ha capito niente. Li ho anche minacciati che se vedo l’atteggiamento sbagliato, dopo cinque minuti cambio cinque giocatori. Perché così siamo chiari. Do dieci minuti, un quarto d’ora e se l’atteggiamento è sbagliato tutti a casa. E gli ho detto che finiamo il campionato in 14 e prendo 10 ragazzi della Beretti. Perché io non posso perdere la concentrazione in una partita che vale la vita. Le partite si vincono durante la settimana, perché la domenica è una conseguenza di come ti alleni».

IL MATELICA

L’avversario varca per la prima volta nella storia i cancelli del Cabassi ed è la vera sorpresa del campionato: «Hanno lo spirito garibaldino in casa e fuori, segnano tanto e subiscono tanto come le mie squadre. Il merito va dato all’allenatore. Volpicelli è il giocatore più determinante dei tre gironi, forse anche più di Falletti della Ternana, perché quando tocca la palla fa gol. Mi dispiace per la perdita del papà e mi dispiacerebbe se non dovesse essere della gara. Vorrei affrontare il Matelica con il suo giocatore più forte, se il destino vorrà questo è perché è molto più importante il dolore per la perdita di un familiare che la partita. A me piace giocare contro i giocatori forti perché noi dobbiamo abituarci a confrontarci con quelli più bravi di noi». Nessuno spirito di rivalsa rispetto all’andata: «Non mi ha mandato via il Matelica, ma la mia società. Ma fa parte del passato. Un giorno scriverò un libro e ci sarà anche il capitolo Carpi».

ANDREA FERRETTI

Pochi dubbi sulla conferma dello “Squalo” nell’undici titolare: «Non ha giocato per due gare di seguito in questo campionato senza colpa mia né sua. Se lo recuperiamo bene fisicamente è un giocatore che fa la differenza come l’ha fatta con Ravenna e domenica a Gubbio. Le sue doti tecniche non si possono discutere. Però io devo anche vedere le condizioni fisiche ed atletiche e durante la stagione ha avuto un po’ di acciacchi, ma quando l’ho chiamato in causa è sempre stato determinante. Questa settimana si è allenato bene e una delle 11 maglie sarà sua».

LE INSEGUITRICI

Il vantaggio di sette punti sulla zona play-out e i 14 sull’Arezzo, che dovrebbe ridurli a otto per evitare la retrocessione diretta, sono una bella garanzia, ma il tecnico avverte: «A livello psicologico il Legnago, e a livello di squadra il Fano, hanno le potenzialità per recuperare se facciamo stupidaggini. Non dobbiamo farne perché in queste quattro partite possono fare otto punti e tu puoi farne zero. Nel calcio è già accaduto, quindi ci vuole massima attenzione»

LE ULTIME DAL CAMPO

Fuori Lomolino, che si aggiunge a Mastour, Pozzi e Motoc, i dubbi di mister Pochesci sono tutti sugli esterni. In settimana ha provato varie soluzioni. A sinistra l’unico di ruolo è Llamas, ma il tecnico potrebbe anche adattare Bayeye o Ercolani. Eleuteri e il rientrante Marcellusi si contendono la fascia opposta.

LA PROBABILE FORMAZIONE

CARPI (3-4-1-2): 12 Rossi; 25 Gozzi, 23 Venturi, 13 Sabotic; 2 Eleuteri, 21 Fofana, 16 Ghion, 4 Llamas; 18 Ferretti; 15 Giovannini, 9 De Cenco. A disp.: 30 Ricci, 3 Ercolani, 6 Varoli, 19 Bayeye, 8 Bellini, 20 Offidani, 24 Ceijas, 17 Marcellusi, 11 Martorelli, 10 De Sena, 4 Ferrieri, 27 Ridzal. All. Pochesci