Pallamano senza ciliegina sulla torta

Non c’è la ciliegina sulla succulenta torta che ha riportato, 3 anni dopo, la Pallamano Carpi in A1. I bianconeri, stremati dalla sfida-promozione di qualche ora prima con il Malo, si sono arresi in mattinata 28-18 di fronte al Secchia Rubiera nella finale di Chieti che assegnava la Coppa Italia di A2 fra le due squadre già promosse. 

I reggiani dunque si confermano bestia nera di Carpi, unici capaci negli ultimi due anni di violare la Vallauri in campionato e vittoriosi nei 3 scontri diretti di questa stagione. Una sconfitta che non cancella la splendida Final Six dei bianconeri di Davide “Stecca” Serafini, molti dei quali si sono presentati in campo coi capelli alla mohicana, un pegno evidentemente pagato per l’impresa promozione.

Il -10 finale è maturato tutto nella ripresa (parziale di 14-5) dopo un primo tempo in cui Carpi - senza capitan Luigi Pieracci risparmiato dopo la gara da Hercules di ieri - ha condotto le danze per metà frazione (4-1 e poi 9-6), venendo superato solo in allungo per il 14-13 in favore dei rubieresi al riposo. Nella ripresa Marco Beltrami spreca subito il rigore del possibile pari e poi ci si mettono i legni (ben 7 solo nel secondo tempo) e le grandi parate del guardiano Simone Salati, che riducono al minimo l’apporto offensivo bianconero. Il gol del -2 di Beltrami (15-17) al 10’ conferma comunque l’equilibrio, ma è l’ultimo sussulto di Carpi, che incassa un break drammatico di 7-1 fino al 24-16 per i reggiani al 20’, che di fatto chiude la gara. Carpi perde anche coach Serafini, espulso dal pessimo delegato della Figh, che a bordo campo irretisce panchina e giocatori carpigiani con il suo atteggiamento provocatorio. Rubiera scappa via fino al +10 finale, senza però rovinare la magica cinque giorni di Chieti, che resterà per sempre nella storia della pallamano carpigiana.

CARPI: Beltrami 2, Ben Hadj Ali, Bonacini, G. Boni 2, E. Boni, Ceccarini 3, D’Angelo 2, Giannetta 1, Haj Frej, Malagola 2, Pieracci, Rossi, S. Serafini 6, Soria, Stefani, Usilla. All. D. Serafini.