“Nun te preoccupà, mo je faccio er cucchiaio” è la mitica frase con cui, il 29 giugno del 2000, Francesco Totti annunciò a un incredulo Gigi Di Biagio come avrebbe battuto il suo rigore nella semifinale dell’Europeo contro l’Olanda. Quella frase è diventata ben presto per gli amanti del pallone sinonimo di come si calcia un rigore un po’ folle e Federico Paramatti, difensore della United Carpi, l’ha voluta affiancare al suo innovativo torneo di calci di rigore dal nome “Mo Je Faccio Er Cucchiaio Cup”. Un binomio che dopo il successo del 2023 è tornato in queste settimane sui campi di Carpi e dintorni e così, dopo le tappe di Campogalliano e San Felice, martedì è stato il sintetico di San Marino a ospitare 100 rigoristi e 8 portieri che si sono alternati dal dischetto.
Le regole? Per i rigoristi servono almeno 3 reti su 5 per qualificarsi alla seconda fase, mentre chi fa 5 su 5 va diretto in finale, nella seconda fase si va in finale solo col 2 su 2 dal dischetto, mentre nella fase finale chi sbaglia esce fino a designare un vincitore; per i portieri invece chi para più rigori viaggia verso il podio.
A spuntarla sono stati Raffaele Mantini, giovane guardiano 2006 del Sassuolo, e Luca Quitadamo, che ha chiuso la stagione in D al Borgo San Donnino, che hanno preceduto al 2° posto il tandem composto dal portiere Alessandro Neri, ex bandiera della Solierese ora a Medolla, e Andrea Marchesi, talento 2007 della Solierese, terzo gradino del podio per il portiere Filippo Cucci e il “tiratore” Bluku Devit, quindi Jacopo Gollini ed Elia Gambarin e infine il padrone di casa della United Francesco Malagoli con Mattia Conti.
Nelle foto: Mantini e Quitadamo vincitori, Neri e Marchesi secondi, Cucci e Devit terzi, Gollini e Gambarin quarti e Malagoli-Conti quinti