Calcio

L'anno che ha portato alla fine del Carpi FC, tra campanelli d'allarme e sorprese

Viaggio in dodici mesi surreali, che non abbiamo mai mancato di raccontarvi

E’ passato poco più di un anno dalla sconfitta col Novara nei play-off che precluse il sogno di tornare in Serie B all’ultimo Carpi targato Stefano Bonacini. Era il 13 luglio 2020 e nei 12 mesi successivi tutto il patrimonio di quell’epopea sportiva è andato disperso, prima con la cessione dei vari Dario Saric, Daniele Sarzi Puttini, Michele Vano, Saber Hraiech e Tommaso Biasci per far cassa, infine con l’esclusione di via Marx dal calcio professionistico. Una sentenza che conclude un anno travagliatissimo, in cui era suonato più di un campanello d'allarme sulle modalità di conduzione della nuova società. Riviviamo mese per mese il percorso che ha portato fino a qui.

(prosegue sotto)

AGOSTO 2020

E’ il 18 agosto 2020 quando la stampa rivela il nome del nuovo presidente del Carpi: Simone Morelli. L’ex vicesindaco è il collettore della cordata allestita da Cerea Banca che preleva dalle mani di Stefano Bonacini la società dopo 11 anni di successi. La prima immagine diffusa dai media vicini all’allora area tecnica ritrae il presidente Morelli stringere la mano all’allenatore in pectore Sandro Pochesci all’esterno dello studio notarile di Mirandola dove fu sancito uno dei passaggi di proprietà già allora apparso surreale, con l’allenatore presente dal notaio. La settimana successiva, la nuova società si presenta ufficialmente alla città. Dentro ci sono la Vft di Federico Marcellusi, la Ncs di Matteo Mantovani e Marcello Fantuzzi, la DM Legno di Simone Marocchio e la misteriosa Campoleone Holding. Su alcuni dei soci non carpigiani iniziano subito a circolare notizie di scarsa trasparenza, ma Luca Paolo Mastena, presidente di Cerea Banca che ha fatto da finanziatore e collettore dell’iniziativa, assicura di aver scommesso su "ragazzi pieni di entusiasmo" ma ogni aspettativa sarà presto disattesa. Per lui e per il Carpi.

SETTEMBRE 2020

I movimenti del calciomercato fanno subito emergere fratture pesanti all’interno della proprietà, tanto da mandare in stallo ogni trattativa mentre si moltiplicano le figure societarie. L’arrivo del ds Elio Signorelli esautora il direttore generale Alfonso Morrone, che sale sull’Aventino e scompare dalla circolazione, mentre sul campo si mette al lavoro con i portieri l’ex guardiano biancorosso Salvatore Soviero, annunciato però come Club Manager, mentre in sede si vede spesso Roberto Lamanna, già patron del Cuneo nella stagione del fallimento e consulente incaricato da Cerea Banca, che gioca un ruolo molto più attivo del semplice advisor.

OTTOBRE 2020

I dissidi all’interno della compagine societaria esplodono fragorosamente il 9 ottobre in un’assemblea dei soci tenutasi presso la sede carpigiana di Ncs. Da una parte Morelli, Signorelli e Cerea Banca, dall’altra Ncs e Vft che forti della maggioranza assumono il comando diretto delle operazioni. Mantovani diventa presidente e Marcellusi accentra su di sé le responsabilità della gestione sportiva. Morrone torna dietro la scrivania, Lamanna e Signorelli vengono di fatto allontanati insieme a Soviero e, qualche settimana dopo, al team manager Mino Franzese. La rivoluzione sblocca alcuni ingressi tra i giocatori e la cessione di Vano, mentre Andrea Mussi entra col ruolo di ds.

NOVEMBRE 2020

Il presidente di Cerea Banca Mastena, il deus ex machina dell’operazione di compravendita che aveva coinvolto gli acquirenti intorno al progetto tecnico di Morrone e di mister Pochesci , viene esautorato dal cda di Cerea Banca insieme a cinque consiglieri. Sono proprio le operazioni di finanziamento all’acquisizione di Carpi e Livorno a finire sotto la lente di ingrandimento della controllante Iccrea Banca che non ci vede chiaro e fa pulizia. Da questo momento, Cerea Banca termina ogni ingerenza nelle dinamiche carpigiane. Per i soci rimane invece l’impegno a restituire in tranche il milione malcontato che la stessa Cerea aveva anticipato alla vecchia proprietà del Carpi. In occasione del derby col Modena al Braglia, il nuovo staff dirigenziale sfila compatto a bordo campo e per la prima volta compare con i soci Alessandro Forlenza, che da lì a due mesi sarebbe stato annunciato come “Consigliere non esecutivo” sul sito ufficiale del club.

DICEMBRE 2020

Mentre nella squadra scoppia un’epidemia di Covid che assume dimensioni record, col contagio di quasi l’intero gruppo squadra, i Revisori dei conti suonano un campanello di allarme e non danno parere positivo al bilancio della stagione 2019-20, l’ultimo dell’era Bonacini ma approvato dai nuovi soci. Nell’occasione i Revisori evidenziano preoccupazioni legate alla liquidità e consigliano un aumento di capitale di almeno un milione necessario per garantire la continuità aziendale nella stagione in corso.

GENNAIO 2021

Sono ancora divergenze sul calciomercato a spaccare la società, questa volta tra la dirigenza e l’area tecnica. Ne fanno le spese Morrone, che si allontana definitivamente, e il tecnico Pochesci. Al suo posto arriva Luciano Foschi, ma i risultati sul campo sono terribili e costringono presto alla retromarcia.

MARZO 2021

Mentre la squadra vive sul campo il suo momento più alto battendo 3-0 il Modena al Cabassi (con tanto di affissione di gigantografie celebrative per le strade cittadine), il dirigente del settore giovanile Gianluca Vecchi annuncia – su indicazione della società – l’avvio dell’iter per costruire un nuovo centro sportivo con campi in sintetico in via Sigonio, con tanto di tavolo istituzionale già aperto col Sindaco. Il quale si dice però completamente all’oscuro della vicenda e di non aver mai incontrato il Carpi su questo presunto progetto.

MAGGIO 2021

Terminato il campionato, la società dà il benservito all’allenatore, nonostante un altro anno di contratto. Il comunicato è quantomeno singolare: annuncia la separazione consensuale ma poi rimanda ad un momento successivo la definizione dell’accordo di rescissione. Come se al momento non ci fossero le disponibilità per accontentare le richieste del tecnico. Nel frattempo, la società delibera l’aumento di capitale di un milione seguendo il suggerimento formulato dai Revisori dei conti a dicembre. Ad oggi non risulta ancora interamente versato.

GIUGNO 2021

Proprio nei giorni in cui andrebbe pianificata la stagione successiva, il Carpi cade in uno stato di paralisi. Le riunioni fiume della proprietà sembrano sempre concludersi senza un esito definitivo e nel frattempo si lasciano scadere i contratti dei vari Minel Sabotic, Lamine Fofana, Matteo Lomolino, Andrea Ferretti e Simone Gozzi. A tenere in fibrillazione i tifosi, più che il calciomercato è lo stato di abbandono in cui versano il Cabassi e l’antistadio, con erba incolta, alta fino a mezzo metro.

LUGLIO 2021

La scelta delll’allenatore per la nuova stagione evidenzia nuove fratture. Da un parte Marcellusi che spinge insieme al ds Mussi per Daniele Di Donato, dall’altra Ncs che vuole Sebastiano Siviglia in accordo con Forlenza, consigliere non esecutivo deputato a entrare in società con l’acquisto delle quote ancora nella disponibilità di Morelli. Siviglia viene annunciato e presentato in una conferenza stampa surreale poche ore dopo l’esclusione dalla Serie C decretata dal Consiglio federale: la società non ha rispettato scadenze indicate come perentorie dalle norme federali e, nonostante le manifestazioni di ottimismo da parte dei vertici, è subito chiaro che la situazione è critica. Ma la squadra viene comunque spedita in ritiro a San Zeno di Montagna, palesando comunque ottimismo sull’esito del ricorso. Il pronunciamento del Collegio di Garanzia del Coni anticipa quanto il Tar confermerà: il Carpi è fuori dai professionisti.