Lo Sportello sociale ora è in via Trento Trieste 77: inaugurata la nuova sede

Prima si chiamava Nemo, ora Sportello sociale, ma le funzioni sono le medesime: fare fronte a qualunque problematica che riguardi il sociale, risolvendola direttamente o, quando non sia possibile, indirizzando le persone ai recapiti giusti. E le problematiche sono quelle che affronta il Piano sociale di zona, del quale lo Sportello sociale può essere considerato, insieme, la vetrina, l'ufficio relazioni con il pubblico e lo snodo gestionale e informativo. Si occupa dunque delle richieste di contributi dai vari fondi stanziati dalle istituzioni per affitti (passate in due anni da 600 a 900), per il pagamento delle bollette, di rate condominiali, e così via; di tutte le questioni legate all'inclusione sociale con il supporto alle famiglie, la mediazione familiare, l'inserimento lavorativo; delle informazioni relative alla casa; degli appuntamenti con le assistenti sociali, ma anche dell'aiuto a chi non ce la fa a dotarsi dello Spid, oggi indispensabile per qualunque necessità di tipo sociale e sanitario (continua a leggere).

 

Se ne parla, perché lo Sportello sociale, prima insediato nel centro diurno di Borgofortino, ha traslocato nella nuova sede inaugurata oggi dal sindaco Alberto Bellelli e dall'assessore Tamara Calzolari al civico 77 di via Trento Trieste: sede nuova, più ampia e confortevole anche per gli utenti, operante, in collaborazione con il Consorzio di solidarietà sociale di Modena, con uffici separati per chi risiede a Carpi e chi invece negli altri Comuni dell'Unione, dotata del computer per assistere nell'acquisire lo Spid, funzionante dalle 9 alle 16 tutti i giorni e dalle 8,30 alle 12,30 del sabato e affidato alla responsabilità di Federica Covezzi.

Davanti alla piccola folla di assistenti sociali che i drammi della povertà, dei conflitti familiari, delle tensioni genitori e figli, delle disabilità, delle dipendenze, della non autosufficienza li conoscono più di ogni altro, affrontandoli ogni giorno, e che sono state più volte ringraziate per questo, il Sindaco e l'Assessore hanno sottolineato come la recessione economica prima, e l'emergenza pandemica poi, abbiano moltiplicatio le necessità, cui occorre far fronte con misure che vanno dal sostegno delle istituzioni a quello del terzo settore. Passando da una considerazione dello Sportello sociale come una sorta di bancomat a quella delle operatrici che vi fanno capo come a delle vere e proprie case manager, coordinatrici cioè di cure e interventi e che il Sindaco ha definite come "...dei pianisti che hanno imparato a suonare tutti i tasti di un pianoforte reso ancora più lungo dal difficile momento che stiamo attraversando”. Questo pianoforte, per restare alla metafora, suona oggi, come ha ricordato Tamara Calzolari, anche per chi finora non aveva avuto bisogno di ricorrere ai Servizi sociali e che va a maggior ragione preso in carico e accompagnato nei percorsi, non sempre agevoli e conosciuti, dell'assistenza sociale.