Ottantadue soci, quindici lavoratori stabilmente impiegati di cui sette under 30, e una rete sempre più solida di progetti sul territorio dell’Unione Terre d’Argine. Sono questi i dati che emergono dal bilancio stilato per l’anno 2022 dalla Cooperativa Eortè. Nata nel 2010 sulla scia delle gravi preoccupazioni generate dalla crisi economica del 2008, Eortè è una impresa sociale fondata da alcune famiglie dell’associazione Venite alla Festa di Limidi di Soliera, animate dal desiderio di promuovere un’economia alternativa, basata sulla solidarietà e la cooperazione. “Principi fondanti di questo nostro nuovo impegno sono l’equità […], il rispetto per l’ambiente, nell’ottica della sostenibilità, il recupero del legame sociale, come presupposto indispensabile della qualità della vita”. Questo è quanto si legge sul sito della Cooperativa che, partita dal solierese, ha saputo ingrandire progressivamente il proprio raggio d’azione nel territorio delle Terre d’Argine, aprendo nel 2019 la sede operativa di Carpi. Il ventaglio di progetti di cui Eortè si è fatta promotrice negli anni è ampio: dal Social Market “Il Pane e le Rose”, piccolo supermercato dove è possibile fare la spesa con uno specifico accredito dei Servizi Sociali, acquistando prodotti altrimenti destinati a diventare rifiuti, a “Kombolela”, programma di recupero e prevenzione per i ragazzi e le ragazze che manifestino evidenti segnali di disagio e condotte antisociali. E ancora “Le due spighe”, progetto di agricoltura sociale in collaborazione con l’Azienda agricola Sant’Antonio Abate che si propone di unire le pratiche dell’agricoltura ad attività sociali inclusive, provvedendo concretamente all’inserimento lavorativo e alla formazione di soggetti delle fasce deboli della popolazione. È però “La Casa del Glicine” il traguardo di cui la Cooperativa è più fiera. Si tratta di un appartamento in cui, su richiesta dei Servizi Sociali, trovano alloggio mamme e donne sole in situazioni di difficoltà economica, abitativa o educativa. Per loro è previsto un periodo di affiancamento con una educatrice professionale che le accompagni verso il conseguimento di una più sicura autonomia. Il trait d’union che lega queste progettualità in apparenza così eterogenee è sicuramente lo spirito dei membri fondatori della Cooperativa. segue
Uno spirito di accoglienza e condivisione che nel tempo ha saputo permeare tutta la comunità di Eortè, dagli operatori, ai soci e ai volontari, fino ai partner esterni, come afferma Valentina Pepe, attuale direttrice dell’impresa sociale che dei risultati conseguiti nel 2022 si dice molto soddisfatta: «La scorsa annualità ha costituito un periodo di crescita per la Cooperativa, che si è concentrata sul consolidamento di progetti ormai saldamente legati al territorio dell’Unione Terre d’Argine in ambito sociale». Alla domanda su quali siano invece le novità in cantiere per il prossimo futuro, Pepe cita senza indugio il progetto “Arnia” che vedrà presto la luce. Anzi, è il caso di dire, prestissimo. “Arnia” è una comunità semi-residenziale diurna per minori, che aprirà le sue porte proprio a partire da questo settembre. Si tratta di un centro che accoglierà bambini e ragazzi di età comprese tra i sei e i diciassette anni, in situazioni di difficoltà familiare, ma che non necessitino di allontanamento dal proprio nucleo. Presso la struttura, un casolare di Migliarina recentemente ristrutturato e gentilmente concesso in comodato d’uso da Sergio Santachiara, verranno ospitati fino a sedici minori, per i quali saranno previste attività di vario genere, dallo svolgimento dei compiti, a momenti più ludici, ma pur sempre formativi, come corsi sportivi e di teatro. «È qualcosa di unico nel panorama delle Terre d’Argine, e non solo», continua Pepe, che sottolinea come “Arnia” colmi un vuoto a livello territoriale. Se esistono infatti comunità residenziali per minori o la possibilità di un affido, manca ad oggi una via di mezzo, un centro diurno, appunto, al quale le famiglie in difficoltà possano rivolgersi per avere un sostegno nella gestione quotidiana dei figli. «L’équipe di esperti, formata da una coordinatrice e tre educatori, affiancati da un gruppo di volontari, si preoccuperà di realizzare percorsi educativi altamente individualizzati, ma pur sempre adeguati al gruppo nel suo complesso, favorendo e guidando l’interazione positiva tra i giovani membri della comunità», conclude la direttrice. Manca dunque pochissimo al lancio di questo innovativo progetto, per il quale, ricorda infine Pepe, è ancora attiva una campagna di crowdfunding che mira a raccogliere 8mila euro per acquistare i complementi d’arredo per allestire due stanze, all’interno delle quali i ragazzi potranno svolgere attività di doposcuola ed educative. La raccolta fondi è disponibile all’indirizzo ideaginger.it e prevede diverse opzioni per chi volesse diventare sostenitore attivo di “Arnia”.
Chiara Minarelli