L'Europa parla la lingua di eTwinning al liceo Fanti di Carpi

Si sono messi alla prova a trecentossessanta gradi, gli studenti della classe Terza K del liceo Fanti di Carpi, lo scorso 16 aprile, nel corso di uno dei tanti incontri con i delegati del Parlamento europeo organizzati nell’ambito del progetto eTwinning, piattaforma di scambi tra insegnanti di scuole europee. Si sono confrontati con alunni di diverse nazionalità – oltre ai “colleghi” italiani, anche greci, spagnoli e olandesi – comunicando in lingua inglese e discutendo insieme di questioni di rilevanza internazionale. Si intitola, infatti, “it’s my Europe too” il percorso lungo il quale i ragazzi sono stati accompagnati da Emma Giurlani, docente di tedesco dell’istituto carpigiano, oltre che ambasciatrice eTwinning per l’Emilia Romagna: è anche la loro Europa, sì, quella dove vivono e dove vogliono poter viaggiare liberamente in cerca di esperienze che li facciano crescere. Per il momento sono partiti da qui, dall’incontro virtuale con due rappresentanti del Parlamento Europeo, contattati personalmente da loro e con i quali hanno dialogato su su temi attuali, dando a quest’ultimo incontro il titolo «Learning from the experts». 

«Gli alunni sono arrivati preparati all’incontro, essendosi documentati precedentemente sia sulla storia politica sia sulle iniziative promosse dai due delegati, l’onorevole Andrea Caroppo per l’Italia e l’onorevole Stelios Kympouropoulos per la Grecia – spiega la professoressa Giurlani –. Specie quest’ultimo li ha particolarmente impressionati. Colpito da giovane dalla distrofia muscolare che lo ha condannato su sedia a rotelle, ha una vita che ha del rivoluzionario: si è laureato in medicina e da anni rompe tabù e schemi preconcetti nei confronti degli handicap. I ragazzi delle varie scuole hanno interagito, divisi in gruppi in base alle tematiche e consultandosi attraverso un forum, per ideare le domande da rivolgere ai due esponenti politici, creando così un prodotto comune e condiviso. L’incontro, davvero molto coinvolgente, ha visto la partecipazione non solo dei nostri alunni, ma anche di colleghi della nostra e delle altre scuole europee, tra cui la dirigente del liceo scientifico Statale G. Banzi Bazoli di Lecce, la professoressa Antonella Manca, che ha messo a disposizione la propria piattaforma per consentire la partecipazione di così tanti membri del progetto». Gli insegnanti presenti al collegamento hanno fatto da supporto ai ragazzi, ma mai da giudici, sottolinea la professoressa Giurlani. «La lingua inglese è stata utilizzata per comunicare, non come materia fine a se stessa – precisa –. Per questo noi non li abbiamo mai corretti: è una cosa che hanno fatto tra di loro, spesso sorridendo. Ed è stato molto bello essere testimoni di una conquista che riassume tutto il valore della vera peer education». Il prossimo step sarà quello di incontrare i delegati del parlamento europeo giovanile e quelli del Mep (Model European Parliament, simulazione del Parlamento per gli studenti). «I ragazzi stanno continuando ad approfondire diverse tematiche a loro care (la libertà, il rispetto per gli altri, l’ambiente, i diritti delle minoranze) – conclude la docente –. L’aspetto più bello del progetto è la possibilità di interagire con realtà che, diversamente, forse non conoscerebbero mai. Collaborare con persone lontane e diverse da loro; capire che la diversità arricchisce, non è un ostacolo ma uno stimolo; acquisire l’apertura mentale necessaria a diventare cittadino del mondo; approcciarsi responsabilmente alla rete e alle sue regole, con rispetto per gli altri e senza pensare che tutto sia davvero così a portata di mano senza permessi. Questi sono i grandi insegnamenti che puntiamo a trasmettere ai ragazzi».