È operativo da alcuni giorni il nuovo Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2023, incentrato sulle attività di contrasto alle zanzare, a partire da quella tigre, per ridurne la densità di popolazione sul territorio. È anche pienamente operativo fino ad ottobre – 7 giorni su 7 e h24 – il sistema di intervento in emergenza del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SIP) dell’Azienda USL di Modena, che in stretta collaborazione con i Comuni del territorio interviene per prevenire le infezioni delle malattie trasmesse dalla zanzara tigre. "La procedura - precisa l'Ausl - coinvolge, oltre alle amministrazioni locali, il personale sanitario, il laboratorio di riferimento regionale presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, e il Dipartimento di Sanità Pubblica. Negli ultimi anni i casi sospetti o confermati hanno riguardato esclusivamente persone rientrate da viaggi all'estero in Paesi dove queste malattie sono presenti allo stato endemico. Al rientro dal soggiorno, in caso di insorgenza di febbre, vomito, diarrea, manifestazioni cutanee, è importante rivolgersi al proprio medico facendo presente il soggiorno in zone a rischio".
Cosa succede in caso che un medico riscontra in un paziente i sintomi riconducibili ad una delle tre patologie trasmissibili dalla zanzara tigre? "Pprocede - chiarisce una nota in proposito diffusa dall'Ausl - a: avvisare immediatamente il Servizio Igiene Pubblica (entro 12 ore): prelevare un campione di sangue che viene inviato immediatamente al laboratorio di riferimento regionale a Bologna. Il Servizio di Igiene Pubblica, a seguito di tale comunicazione, provvede a contattare il caso sospetto per effettuare un'indagine epidemiologica verificando disturbi, eventuali viaggi all’estero, luogo di residenza e possibili contatti, a fornire al caso sospetto alcune indicazioni comportamentali che evitino la trasmissione della malattia e dispone la misura dell’isolamento fiduciario, a contattare il referente del Comune di residenza e di altri eventuali Comuni dove la persona, per esempio, lavora o è domiciliato". · L'Ausl avvisa poi la Regione Il Comune (o i Comuni) e provvede ad identificare l'area di intervento (generalmente strade e abitazioni comprese in un raggio di 100 metri dal domicilio o dal luogo di lavoro del caso sospetto). Si passa poi alla disinfestazione localizzata mentre si predispone un'ordinanza urgente che fornisce i presupposti giuridici per gli interventi di disinfestazione da effettuare anche presso le aree private.
Se il referto di laboratorio del caso sospetto conferma l’infezione, il Servizio Igiene Pubblica informa il Comune sulla necessità di proseguire gli interventi previsti dal Piano regionale, già iniziati anche dopo segnalazione di caso sospetto. Se il referto esclude, invece, la diagnosi, si avvisa il Comune sulla possibilità di interrompere gli interventi da parte della ditta di disinfestazione. Lo stesso Servizio Igiene Pubblica mantiene i contatti col paziente anche relativamente alla necessità di isolamento: se il caso è confermato dura 7 giorni dall'inizio dei sintomi da Chikungunya o Dengue; si sale a 14 giorni se si tratta di infezione da Zika virus. È previsto un follow up a distanza di 30 giorni.