“Dall’Arpae arriva l’allarme calore e a cascata la macchina, ormai rodata, di segnalazione integrata dei Servizi sociali e dei Distretti sanitari dell'Ausl attiva interventi di sollievo per gli anziani ed i cittadini più a rischio". Lo afferma Andrea Fabbo, medico geriatra e Direttore Socio-Sanitario dell’Ausl di Modena, referente del "Piano caldo" organizzato dalla Sanità locale. "Fondamentale - prosegue Fabbo -, nei mesi più caldi, è la diffusione delle informazioni relative alla prevenzione e la collaborazione della cittadinanza, che adottando le misure personali di contrasto alle ondate di calore può limitarne gli effetti, in particolare sulle persone anziane e quelle più fragili”. Proprio per questo i Distretti dell’Ausl, in accordo con gli Enti Locali, hanno elaborato il programma del “Piano caldo” rivolto ad assistere la popolazione ed aiutarla ad affrontare il caldo estivo, partendo dai più fragili, in particolare anziani, e malati cronici. Il piano è già attivo e proseguirà fino a settembre.
Per il ‘Piano caldo’, ogni territorio (Carpi, Castelfranco Emilia, Mirandola, Modena, Sassuolo, Pavullo e Vignola) ha definito un coordinamento e un gruppo operativo composto da operatori sociali e sanitari fortemente orientati a gestire le emergenze, di cui sono condivisi i contatti per garantire l’immediata reperibilità e attivazione, mentre un “piano di azione” specifica nel dettaglio le iniziative di prevenzione e assistenza da mettere in campo al bisogno. Queste prevedono la mappatura delle persone che vivono a domicilio a più alto rischio – con particolare attenzione a chi vive in condizioni di solitudine e isolamento – e l’attivazione di numeri verdi collegati con i centri operativi dei diversi territori, oltre ad apposite comunicazioni nei confronti della popolazione. Qualora si verificassero situazioni di allarme o emergenza, in base alle segnalazioni dell’ARPA, il piano prevede l’attivazione di interventi nei confronti dei cittadini più a rischio. Gli interventi possono essere di diverso tipo: dalla possibilità di accesso temporaneo presso un luogo più fresco in strutture e servizi locali per le persone in condizioni di fragilità, durante le ore più calde del giorno, alla consegna a domicilio della spesa, dei pasti o dei medicinali, dalle telefonate di controllo per verificare lo stato di salute, alla segnalazione al Punto unico di accesso socio-sanitario.
Questi i dieci consigli da seguire per affrontare le temperature delle prossime settimane: Non uscire nelle ore più calde: meglio uscire al mattino presto o nel tardo pomeriggio; seguire le indicazioni meteo; chiudere le imposte durante le ore centrali, per mantenere una temperatura più fresca all’interno; Bere molta acqua, meglio se fresca, mai gelata; Fare pasti leggeri: consumare frutta e verdura di stagione, evitare i cibi molto elaborati e salati, quelli molto zuccherati e grassi, l’alcol. Non assumere cibi troppo caldi o troppo freddi; Attenzione a come ci si veste: indossare vestiti larghi, leggeri e comodi in fibre naturali e di colore chiaro, evitare i sintetici; evitare accessori scuri, prediligere quelli di colore chiaro; Proteggersi: usare cappelli, occhiali e ventagli per proteggere occhi e capo; Rinfrescarsi spesso: inumidire polsi e fronte; bagnarsi con acqua fresca, consigliati anche i bagni in acqua tiepida; Non esporsi al sole nelle ore più calde: usare sempre creme protettive; Evitare lo sport nelle ore centrali: l'attività fisica fa bene, ma occorre evitare le ore centrali del giorno, bere a piccoli sorsi ogni 10-15 minuti e indossare una maglietta che trattenga il sudore. Evitare di praticare sport a torso nudo; Pulire i filtri dei condizionatori: verificare l’ultima manutenzione e ripeterla se necessario; Aiutare le persone più fragili: oltre ai bambini ci sono anziani soli, malati cronici, donne in gravidanza, sosteniamole nelle commissioni quotidiane e verifichiamo se hanno bisogno di aiuto.