La Conferenza territoriale sociale e sanitaria chiede al Governo di assicurare risorse alla sanità pubblica

Nella seduta di giovedì 27 giugno, il presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria Massimo Mezzetti ha accolto la proposta del Presidente della Provincia e dei Sindaci di richiedere pubblicamente, con un comunicato a nome della stessa Ctss, che il Governo centrale assicuri le risorse necessarie al funzionamento del sistema sanitario nazionale. segue

Nel comunicato si denuncia un contesto economico nazionale e regionale contrassegnato dalla limitazione delle risorse disponibili anche in relazione alla situazione economico-finanziaria del Paese e al livello di finanziamento del Ssn che nel tempo ha registrato un progressivo ridimensionamento dell’incidenza sul Pil. Il rapporto spesa sanitaria/Pil, secondo quanto definito nell’ultimo Documento di Economia e Finanza, passerà dal 6,7 per cento del 2022 al 6,1 per cento del 2026, al di sotto dei livelli pre-pandemia. L’incremento percentuale del Fondo sanitario nazionale (più 2.3 per cento nel 2023), inoltre, è inferiore all’incremento del tasso inflattivo (più 5.5 per cento nel 2023). Tutto ciò mentre l’andamento della spesa sanitaria è contrassegnato da automatismi di costo derivanti da effetti incrementali dell’inflazione, delle spese energetiche, oltre che della copertura dei doverosi rinnovi contrattuali del personale dipendente del Ssn e convenzionato.

Dopo aver ricordato quello che si sta mettendo in atto nella provincia di Modena per il rafforzamento della rete dell'offerta territoriale – Case di Comunità, integrazione con il sociale e con il terzo settore, investimenti del Pnrr e del Decreto 77 per rafforzare strutture e servizi di prossimità dagli ospedali agli infermieri di comunità alla telemedicina, recupero liste d'attesa, presa in carico della malattie croniche –  gli amministratori dei Comuni della Provincia ricordano che “...esistono alcuni principi identitari e irrinunciabili tra cui la difesa e la valorizzazione della sanità pubblica universale e gratuita, a tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività secondo l'articolo 32 della Costituzione. Un diritto del singolo, dunque, ma anche collettivo, in ottica di prevenzione e promozione della salute della Comunità nel suo complesso. La garanzia di questo diritto – prosegue il comunicato – si dovrà sempre più, nel tempo, misurare con l’aumento del fabbisogno di servizi sanitari e sociosanitari per effetto di un incremento delle patologie croniche e di un progressivo invecchiamento della popolazione, a cui si sta accompagnando un calo delle nascite e anche della popolazione attiva. Nel contesto attuale di crescita della domanda di salute risulta imprescindibile ed è già in atto un intervento di riorganizzazione e innovazione del sistema sanitario, al fine di migliorarne le prestazioni e l’efficienza, ma è impensabile – conclude la nota – che ciò avvenga a risorse finanziarie e professionali invariate e senza una possibilità di programmazione di lungo periodo che garantisca interventi di carattere finanziario, progressivi, consistenti e stabili a regime”.