Sei le dosi che sarebbero state inoculate a soggetti non in lista prioritaria

Diventa un caso nazionale l'uso improprio dei vaccini Covid a Baggiovara

E' diventato un caso di rilevanza nazionale l'uso improprio di alcune dosi di vaccino anti Covid-19 (sei dosi) che, essendo "avanzate" a fine giornata di vaccinazione e non potendo essere utilizzate il giorno successivo sono state inoculate ad alcuni parenti dei vaccinatori, persone non presenti nelle liste prioritarie stilate dall'Ausl che prevede la vaccinazione in primis al personale sanitario e agli anziani, poi ai volontari del soccorso e al personale ausiliario ospedaliero e delle case di riposo.

Il "caso" subito balzato alla ribalta delle cronache Tv nazionali, ha suscitato molte perplessità ed una ridda di critiche sia a livello locale che nazionale. I Carabinieri dei Nas di Parma hanno effettuato un sopralluogo a Baggiovara e avviato una indagine. La direzione dell'Ausl nel pomeriggio ha fornito precisazioni in merito convocando una conferenza stampa a cui ha presenziato la dottoressa Silvana Borsari, referente unico a livello provinciale nell’ambito della cabina di regia modenese per la campagna vaccinale anti Covid-19.

 

"Quando alla fine della giornata di vaccinazione rimangono alcune dosi già ricomposte - si legge in un lungo comunicato rilasciato dall'Ausl in serata -, poiché la loro durata è di sole sei ore e non possono dunque essere utilizzate il giorno successivo, vengono contattati operatori sanitari che hanno dato la disponibilità ad essere vaccinati (persone già presenti in ospedale oppure già prenotate in altre giornate) al fine di non sprecare nessuna dose.

Ciò può avvenire perché alcune delle persone prenotate non si presentano, o non vengono ritenute idonee alla vaccinazione da parte del medico competente, o ancora, dallo stesso medico inviate alla vaccinazione in altra data per la presenza di situazioni cliniche transitorie. Questa è la procedura, già chiaramente esplicitata a tutti, stabilita nell’ambito del gruppo di lavoro per un utilizzo efficiente delle dosi, nel rispetto delle indicazioni ministeriali: non sprecarne nessuna invitando alla somministrazione persone aventi diritto al vaccino.

Quanto avvenuto il giorno 5 gennaio, dunque, non risponde ad alcuna direttiva o indicazione fornita dall’Azienda. Questa la ricostruzione dei fatti, ancora in corso da parte dell’AUSL: a fine seduta vaccinale pomeridiana, avendo espletato la procedura prevista e avanzando ancora alcune dosi inutilizzate – sei in tutto – alcuni operatori al lavoro nel punto vaccinale, in totale autonomia, hanno pensato di contattare alcuni propri congiunti, con l’idea di non sprecare dosi che non avrebbero potute essere utilizzate il giorno successivo. Appena venuti a conoscenza di ciò, gli altri professionisti presenti hanno subito informato il responsabile del Punto vaccinale e la Direzione aziendale, che hanno dato perentorie indicazioni di bloccare immediatamente qualsiasi iniziativa in tal senso. Purtroppo però i vaccinatori, assolutamente non al corrente di quanto stava accadendo, avevano già somministrato alcuni vaccini. Dunque si è venuti a conoscenza che le persone contattate non erano tra gli aventi diritto soltanto a vaccinazione già avvenuta. Appena venuta a conoscenza dell’accaduto, l’Azienda USL ha avviato un’istruttoria urgente al fine di individuare tutte le persone responsabili di tale condotta, operatori sanitari o altre figure impegnate nel coadiuvare i team vaccinali in qualità di volontari".

"Questo - precisa l'Ausl - per giungere a una verifica completa dei fatti e poter procedere alle necessarie azioni, a tutela propria e di tutti coloro che ogni giorno, in questa campagna vaccinale, sono impegnate a garantire la vaccinazione nel massimo rispetto di tutte le procedure. Al fine di avere assoluta certezza del rispetto di tutte le procedure previste, inoltre, l’Azienda USL ha ulteriormente ribadito a tutti i professionisti impegnati nell’attività vaccinale le procedure previste e l’assoluto divieto di iniziative autonome che escano da quelle previste per l’erogazione dei vaccini.

Consapevole della gravità dell’errore commesso, e dell’impatto che ciò può generare sulla popolazione che attende il vaccino, l’Ausl si scusa con tutti i cittadini e si impegna a garantire la massima trasparenza, così come è stato fatto fin dall’inizio, nelle procedure di somministrazione e utilizzo del vaccino".