Lo ha deciso la Conferenza territoriale sociale e sanitaria che ha anche approvato il piano vaccinazione antinfluenzale e anti Covid

Destinati 87 milioni di euro a sostegno della non autosufficienza per Modena e provincia

La Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Modena, presieduta dal suo presidente, il Sindaco di Modena Massimo Mezzetti  ha approvato il piano di ripartizione dei fondi regionali e nazionali per la non autosufficienza (FRNA e FNA). La Regione assegna circa 87 milioni di euro alla provincia di Modena, con un incremento di oltre un milione rispetto allo scorso anno, che si aggiunge ad un incremento di circa 2,6 milioni di euro già stanziato a fine 2023 per sostenere i maggiori costi a valere sul fondo regionale della non autosufficienza (FRNA). Si tratta di costi legati all'aumento delle tariffe nell'anno 2024, in particolare per sostenere la continuità delle attività sociosanitarie rivolte alla popolazione anziana, della rete disabili e dei fondi per la gravissima disabilità. I Sindaci intervenuti nel dibattito hanno riscontrato l'inadeguatezza di quanto messo a disposizione visti gli aumenti dei costi registrati.

La Conferenza ha anche approvato la ripartizione dei fondi del piano di contrasto al gioco d’azzardo patologico.. A Modena sono assegnati oltre 500mila euro che vengono distribuiti sui distretti. Dal 7 ottobre, infine, partirà come autorizzato dalla Conferenza, la nuova campagna antinfluenzale, in collaborazione con medici e pediatri di base che effettueranno la vaccinazione, così come​ le Farmacie aderenti e le sedi vaccinali Ausl. 

Quanto alla campagna anti Covid, ferma restante la possibilità per chiunque di accedervi gratuitamente, il richiamo con il nuovo vaccino aggiornato è raccomandato ai seguenti gruppi di persone: persone di età pari o superiore a 60 anni; ospiti delle strutture per lungodegenti; donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel post-parto, comprese le donne in allattamento; operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione; persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave; familiari, conviventi e caregiver di persone con gravi fragilità.