Un milione e mezzo di euro per contribuire all'ampliamento della rete salvavita

Arresto cardiaco: mille nuovi defibrillatori automatici dalla Regione Emilia-Romagna

Ogni giorno in Emilia-Romagna si verificano mediamente dai 10 ai 12 casi di arresto cardiaco improvvisi fra i residenti: in molti casi l'arresto cardiaco è fatale ma almeno il 10 per cento degli arresti viene scongiurato grazie al pronto utilizzo di un DAE cioè di un defibrillatore automatico che nella nostra Regione ha una distribuzione estesa e può contare su un sistema collegato con il 118 di pronto soccorso. La Regione Emilia-Romagna ha stanziato 1,5 milioni di euro per l'acquisto di altri mille defibrillatori che saranno distribuiti sul territorio regionale per potenziale ulteriormente questa rete "salvavita". I nuovi defibrillatori saranno integrati con il sistema Dae Responder, in dotazione alle Centrali 118 regionali: in questo modo sarà possibile la verifica da remoto del loro stato. La app multifunzione è stata pensata per consentire alla centrale operativa del 118, quando viene identificato un sospetto caso di arresto cardiaco, di allertate i volontari che hanno dato la propria disponibilità ad intervenire in quel settore, e identifica la posizione del defibrillatore più vicino.

Come ha spiegato questa mattina a Bologna l'assessore alla Sanità regionale Raffaele Donini nel presentare l'iniziativa, possono bastare pochi minuti per salvare una vita: usare il defibrillatore entro i primi quattro minuti dall’esordio di un arresto cardiaco può garantire la sopravvivenza tra il 50 e il 70% dei casi, probabilità che cala del 10-12% per ogni minuto che passa. Alle Ausl la Regione ha richiesto di distribuire i dispositivi DAE preferibilmente in luoghi accessibili al pubblico 24 ore su 24, con particolare afflusso di persone, di fare in modo che nelle aree urbane ci siano almeno due DAE per ogni chilometro quadrato e che gli strumenti siano raggiungibili in 4 o 5 minuti al massimo dal luogo in cui potrebbe avvenire l’arresto cardiaco. Avendo un occhio di riguardo per quei luoghi particolarmente disagiati o isolati per i quali raggiungere un presidio sanitario potrebbe richiedere troppo tempo. Sarà inoltre possibile installare i DAE sui mezzi mobili delle Forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco o del Soccorso alpino.

L’obiettivo è incentivare l’utilizzo dei DAE al di fuori dalle aree ospedaliere dove più frequentemente si verifica un arresto cardiaco. Grazie a questo investimento i dispositivi, completi di teca per il contenimento e spese di manutenzione, saranno poi dati in comodato gratuito o in altre forme di concessione ad enti, società o associazioni territoriali. Le stesse Aziende elaboreranno piani autonomi per la collocazione delle attrezzature sulla base delle necessità e caratteristiche dei territori. Oggi in Emilia-Romagna sono già disponibili 8.385 defibrillatori automatici o semiautomatici esterni (di cui 393 su mezzi mobili) accessibili fuori dagli ospedali, con una crescita di oltre il 12% rispetto al 2023, quando erano 7.464. Sono installati principalmente presso imprese private (2.224), impianti sportivi (1.742), luoghi pubblici (1.418) e scuole (936).

(Nelle foto: il personale sanitario presente alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa e l'Assessore Donini mentre prova il nuovo sistema su un manichino)