Allarme UIL-FPL: ''La Direzione dell'Azienda USL sta mettendo il sistema a rischio''

"Dopo oltre un anno di trattative la situazione all'interno dell'Azienda USL è ormai insostenibile". Lo denunciano i rappresentanti sindacali della UIL-FPL:  "I cittadini non meritano di subire ritardi nelle cure e di veder compromessa la propria salute a causa dell'incapacità di questa amministrazione di gestire il sistema sanitario – dichiara Nicola Maria Russo, segretario territoriale della UIL FPL Modena –. I drastici tagli al personale stanno precipitando il nostro sistema sanitario verso il collasso. Rimanere inermi di fronte a questa emergenza è irresponsabile e pericoloso per tutti i cittadini. Per ripristinare i livelli minimi di sicurezza, garantire la continuità assistenziale e coprire almeno il 50 per cento del turnover, a fronte di almeno 200 unità assenti nella sola Ausl, chiediamo un intervento urgente: l'assunzione immediata di almeno 130 nuovi operatori (Oss, infermieri e tecnici)”.

 

La UILFPL, a seguito dell'ultimo confronto al tavolo negoziale, rivendica con forza la stabilizzazione di tutti gli operatori sanitari impiegati durante l'emergenza Covid-19. “È inaccettabile che, dopo 36 mesi di contratto a termine, molti di questi professionisti siano stati licenziati e poi reimpiegati con contratti di somministrazione dalla stessa azienda. All'interno dell'Ausl si assiste a una sperequazione tra lavoratori, trattati come di serie A e di serie B – prosegue Russo –. È inaccettabile che, a causa di una illogica gestione, alcuni dipendenti abbiano ottenuto proroghe contrattuali oltre i 36 mesi, mentre altri, pur essendo presenti nella stessa graduatoria, non si sono visti prorogati. La recente comunicazione aziendale sulla stabilizzazione del personale ha suscitato perplessità e delusione. I posti offerti sono ben al di sotto delle effettive esigenze, come dimostra il caso dei tecnici della prevenzione: solo 7 su circa 20. Un approccio così distante dalla realtà rischia di penalizzare i lavoratori e di compromettere la qualità dei servizi offerti. Per colmare le lacune di organico, l'azienda sta sovraccaricando gli infermieri di compiti aggiuntivi, spostandoli da un reparto all'altro senza la necessaria formazione e senza rispettare le norme sulla sicurezza. Gli operatori socio-sanitari, invece, sono costretti a lavorare da soli, in violazione delle dispositive di sicurezza e a scapito della qualità dell’assistenza”.