Federica Boccaletti spinta dal nazionale e Rossano Bellelli gran manovratore

Un’affermazione trainata Un vincitore in retrovia

I due dati e le due figure che spiccano maggiormente dal voto locale del 26 maggio

C’era in campo una ipotesi di contendibilità reale di Carpi, basata su Carpi Futura e 5 Stelle. E ce n’era una immaginaria, più legata a fattori generali che locali, basata sulla lista Lega/Fratelli d’Italia apparentata con Forza Italia. Ha prevalso la seconda, con l’effetto traino, con il passaggio di Matteo Salvini, con la rispondenza al bisogno generale di tutele che nel Paese pare accomunare i diversi strati sociali della popolazione, più la provincia delle città, più i ceti popolari del ceto medio.

BELLELLI (QUELL’ALTRO)

Il primo dato di fatto è l’inarrestabile declino del Pd. Ha avuto un colpo d’ala alle Europee, che lo hanno riportato quattro punti sopra il livello delle Politiche del 2018 (37 contro 33 per cento). Ma appena è stata data la possibilità ai fiancheggiatori di esprimersi in proprio pur apparentandosi con il Sindaco uscente, come è accaduto per le comunali, è ridisceso al 31 per cento. E qui va detto che dalle parti del Pd dovrebbero elevare un sacro peana a quella Carpi 2.0, lista di supporto esplicitamente intitolata ad “Alberto Bellelli sindaco”, che ha portato nel fienile del partito di maggioranza tremila voti, un prezioso 8,2 per cento senza paragone con il modesto 2,05 di cinque anni fa. Se tanto dà tanto, se quei risicati 756 voti riscossi nel 2014 assegnarono un posto in Giunta all’esponente della lista messa insieme da Rossano Bellelli, ora l’abile tessitore di eterne trame democristiane potrà sentirsi quanto meno autorizzato a chiedere per uno dei suoi come Chiara Obici la poltrona di Vicesindaco. Sempre che il “confronto” con gli sconfitti del ballottaggio, preannunciato da Bellelli, non gli metta tra i piedi una figura civica o pentastellata da classico ubi maior, minor cessat. È curiosa, la vicenda di Carpi 2.0. Fino a dicembre e ancora nel pieno della tempesta giudiziaria, rivelatasi poi una leggera brezza, sulle presunte turbative d’asta, Rossano Bellelli aveva il proprio riferimento in Simone Morelli, ritenuto il candidato sindaco più credibile, preconizzando carriere regionali o nazionali per Bellelli. La storia dei dossier ha scompigliato tutto, ma la rapidità dimostrata da Rossano Bellelli nell’operare una conversione sul Sindaco uscente, liberando il campo da tutte le riserve di ordine politico espresse in precedenza, ha davvero del prodigioso. Quando sezioni di Cortile e Fossoli rovesciano i rapporti di forza a favore della Lega, e lo stesso accade al centro (scuola Giotto), a nord (scuola Focherini) e a sud (scuola Da Vinci), oltre che in quei baluardi tradizionali della destra che sono alcune sezioni delle Fanti, si capisce che il rimescolìo delle residenze impedisce ormai di parlare di roccaforti del Pd. In compenso, che nell’erede del vecchio Pci si conservino tracce di solida organizzazione di partito lo si è notato nelle preferenze, sapientemente indirizzate su tre giovani come Stefania Campioli (423, la più votata in assoluto), Matteo Cardinazzi (271) e Federica Cipolli (256) che scaldano già i motori per importanti incarichi da qui a cinque anni. 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati