L’enormità di una campagna di nove mesi ha partorito un esito quasi scontato

La montagna e il topolino

Alberto Bellelli rieletto da lottatore con il 61,40 per cento, ma anche per demeriti altrui

CARPI – Praticamente nove mesi di campagna elettorale. E il parto è stato un 61,40 per cento per Alberto Bellelli che farebbe pensare all’ultimo, grande en plein, vale a dire quello fatto registrare da Enrico Campedelli nel 2004, quando arrivò alla vetta del 64,23 per cento dei consensi. Con due differenze fondamentali. Per la prima volta il candidato del centrosinistra ha dovuto sottostare alle forche caudine del ballottaggio. E poi, il suo 61,40 corrisponde in assoluto a poco più di 17 mila voti, contro i 21 mila 147 da lui totalizzati nel 2014, i 22 mila 468 del Campedelli 2009 e i 26 mila 570 del Campedelli 2004. Il che significa il 31 per cento sul totale degli elettori, contro il 51 per cento del primo Campedelli e il 40 per cento dello stesso Bellelli alla sua prima elezione. Una vittoria, dunque, ma non un trionfo, con un corpo elettorale che si è dimezzato, al ballottaggio, perdendo per strada altri diecimila elettori rispetto alle Europee di due settimane fa, che pure non erano state esaltanti, sotto il profilo della partecipazione, visto che alle urne si era recato poco più del 70 per cento degli aventi diritto. Il calo è fisiologico, si sa, ai ballottaggi: ma per una città in cui il richiamo delle urne ha sempre funzionato, constatare che per l’elezione del proprio Sindaco ha scelto di recarsi ai seggi poco più della metà degli aventi diritto, con il risultato che il primo cittadino è stato scelto da meno di un elettore carpigiano su tre, offre più di uno spunto di riflessione. Sotto il profilo territoriale, non ci sono sorprese. L’unico seggio nel quale la candidata del centrodestra ha avuto ragione del rivale è il solito numero 4 della Fanti, tradizionale baluardo moderato e, in passato, roccaforte del voto per la Dc prima e per Silvio Berlusconi poi. In tutte le altre sezioni Bellelli ha prevalso senza difficoltà, con un parziale di 225 a 94 al numero 20 della scuola Verdi di via Boves, dove ha registrato il massimo scarto favorevole. I distacchi più contenuti sono stati invece alle Gasparotto di Fossoli, dove pesa la situazione del cantiere della scuola; alla casa di riposo Il Carpine e alla scuola Colonnello Lugli di Santa Croce.

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