Un genere artistico tanto sfruttato quanto sconosciuti sono i suoi esponenti

Il mondo fluttuante ukiyo-e

Sono le xilografie giapponesi che ispirarono Van Gosh e Toulouse-Lautrec ma anche tanta pubblicità e iconografia di oggi. Bologna espone le opere dei due autori più rappresentativi di questa corrente: Hokusai e Hiroshige

La famosa “grande onda” di Hokusai ha ispirato una campagna pubblicitaria di jeans Levi’s, una emoji stilizzata di Apple e un doodle di Google. L’immagine di questa onda vorticosa che inghiotte due barche di pescatori è familiare a tanti, ma il nome del suo autore è sconosciuto ai più. A Katsushika Hokusai (1760-1849), Utagawa Hiroshige (1797-1858) e altri artisti giapponesi è dedicata la mostra “Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda” allestita fino al 3 marzo al Museo civico archeologico di Bologna. Un’occasione per ammirare circa 250 opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston, una selezione della produzione ukiyo-e, nota come “immagini del mondo fluttuante”, degli anni Trenta dell’Ottocento, periodo in cui vennero realizzate le serie xilografiche più importanti dei due artisti di riferimento Hokusai e Hiroshige. Questa corrente artistica, nata a Edo (l’attuale Tokyo) nel 1615, ha raffigurato soprattutto scene di vita quotidiana, paesaggi, il mondo del teatro e figure femminili. Questa rappresentazione della quotidianità popolare è stata di ispirazione, in seguito, per diversi pittori occidentali come Van Gogh e Toulouse- Lautrec.

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