Sensibile calo dei buyer, soprattutto italiani: uno specchio del mercato

Pitti Uomo in edizione minore

“Diserzioni” anche fra i Francesi. Ma nel giudizio degli organizzatori prevalgono i toni positivi: “Straordinaria rappresentazione del grande lavoro delle aziende di moda...”. Il calo di acquirenti non è però sfuggito alle ditte di Carpi presenti

Mai come in questa edizione Pitti Uomo è stato lo specchio fedele del mercato: pressoché stabili i compratori esteri, in calo quelli italiani. Nei quattro giorni del salone di Firenze, che si è svolto alla Fortezza da Basso dall’8 all’11 gennaio presentando le collezioni per l’autunnoinverno 2019-20 di 1.230 marchi (per il 46 per cento stranieri), i buyer sono stati poco più di 23 mila, in calo del 5 per cento rispetto a un anno fa. Tra i compratori esteri, la flessione più vistosa è quella dei francesi (meno 11 per cento), ma anche gli italiani (che rappresentano la fetta più grossa, il 63 per cento) non scherzano e segnano una diminuzione dell’8 per cento. Per gli organizzatori di Pitti Immagine invece il giudizio è, come sempre, positivo: “Il salone ha dato una straordinaria rappresentazione del grande lavoro che le aziende di moda stanno facendo per migliorarsi, dall’ideazione alla progettazione, dalla produzione alla presentazione delle collezioni – ha affermato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine in una nota stampa –. Se penso a questo e al valore che Pitti Uomo rappresenta, qualche punto percentuale di compratori in meno è davvero l’ultima cosa che mi preoccupa”.

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