Il libro viene presentato venerdì in vescovado alla presenza di monsignor Castellucci

Io e i miei piedi nudi, un reportage di Giulia Bassoli e Ebrima Kuyateh

Un viaggio durato due anni, dal Gambia all'Italia, passando per Mali, Burkina Faso e Niger, attraverso il deserto per la Libia e poi attraverso il Mediterraneo per sbarcare in Italia, a Carpi. E' il viaggio di un migrante come tanti, quello che Ebrima Kuyateh ha intrapreso nel 2012 dopo la morte del padre per arrivare alla Terra Promessa, in questo caso San Marino di Carpi dove Ebrima è entrato in contatto con li volontari di Migrantes con cui, dopo tanto cammino, guerre, sofferenze e torture, ha trovato l'amicizia. Lui, Ebrima, e la carpigiana Giulia Bassoli (nella foto) hanno poi scritto a quattro mani questo reportage di un viaggio della speranza. Il volume, che si avvale di una prefazione di monsignor Erio Castellucci e di una postfazione di Stefnao Croci dell'Ufficio Migrantes della diocesana carpigiana, sarà presentato venerdì 18 giugno alle 21 in vescovado alla presenza degli autori e dei curatori.