Il solierese Paolo Guerra alla sua seconda fatica letteraria

Dagli anziani ai piccoli uno scrittore con il sorriso

Di sé dice «Ho la barba, una moglie e una figlia: sarebbero motivazioni sufficienti per mollare tutto e scappare. La realtà è che la mia vita quotidiana è come quella di tanti altri, ma non la cambierei con nulla al mondo. Mi piace solo riderci sopra, assaporarne il lato più dolce ed accentuarne quello più aspro». Paolo Guerra compirà 31 anni tra poco, vive a Soliera, lavora in un’azienda locale come impiegato, ma in realtà cova l’anima dello scrittore. Un senso dello humour leggero e pulito come pochi, caustico al punto giusto, senza ferire: l’intervista che gli facciamo non riesce a essere seria e assume più i contorni di una chiacchierata a ruota libera, che parte dagli studi superiori e universitari e approda alla pubblicazione delle sue due prime opere, una agli antipodi dell’altra. 

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