Artista eclettico, è fra gli autori che decorarono il Museo al deportato

Longoni: in mostra le opere donate a Carpi

Carpi – Come ogni anno la Fondazione Fossoli propone una serie di iniziative per celebrare il 25 aprile, giorno in cui, nel 1945, avvenne la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista.

Il fulcro delle celebrazioni è rappresentato dalla mostra “Il mondo di Longoni. Selected Works 1949-1989” che inaugura domenica 24 aprile, alle 17, al Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale di Palazzo dei Pio. L’esposizione, curata da Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli e Michela Cerizza (nipote di Longoni), prende forma da una donazione ricevuta nel 2014 da parte della stessa Cerizza e da sua madre Elisa Longoni di 11 opere dell’eclettico artista milanese (era grafico, scultore, incisore, pittore e illustratore).

Il legame di Longoni con Carpi risale agli anni Sessanta quando, già collaboratore dello studio di architettura Bbpr, realizza la grande parete della prima sala del Museo al Monumento al Deportato, raffigurante il dramma della guerra con l’incisione murale di numerosi corpi scheletrici, simbolo iconografico di un’esperienza vissuta in prima persona nei campi di concentramento in Germania (nel 1943, dopo l’armistizio, venne catturato e portato a Buchenwald come internato militare).

“La mostra vuole ricordare la figura artistica di Longoni che è rimasta ingiustamente nell’ombra in tutti questi anni e che ha un legame speciale con la nostra città – ha spiegato Marzia Luppi alla conferenza stampa sulla Festa della Liberazione alla quale ha preso parte anche Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Fossoli –, ma anche rendere tributo all’arte come forma di Resistenza”.

Le tavole in esposizione a Palazzo dei Pio, eseguite tra il 1957 e il 1991 (anno della morte di Longoni, sofferente per tutta la sua vita di enfisema e asma, malattie contratte negli anni di prigionia) con stili diversi, si concentrano sul tema della guerra e rappresentano diverse tappe della sua carriera e della sua produzione artistica.

“Le rappresentazioni di Alberto Longoni rispetto alla guerra sono drammatiche e sofferte – annota Michela Cerizza nel testo introduttivo alla mostra –, ma lasciano sempre uno spazio alla speranza e all’amore che trionfa sulle cose”.

Nonostante la drammaticità di alcuni temi trattati, Longoni utilizza spesso un linguaggio ironico che riesce a “strappare” un sorriso all’osservatore. Non per nulla Don Chisciotte è uno dei suoi personaggi prediletti per la sua carica di ottimismo e di idealismo. Un’altra protagonista dei suoi lavori è Milano, la sua città natale, raffigurata “… dal mattone alla nuvola sopra i tetti cittadini – scrive la curatrice –. Una città smantellata e risorta, disegnata con l’occhio poetico dell’artista e la maestria del muratore esperto”. Tra gli altri soggetti: le coppie, i teatrini, i pesci, i veicoli, gli animali, che si ritrovano anche nei suoi libri e nelle tavole illustrate per bambini.

“Longoni non solo raffigura – aggiunge la nipote –, ma anche descrive, racconta, infittisce di oggetti e simboli la sua pagina, invitando a decifrare e seguire l’itinerario delle sue scoperte”.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico fino al 5 giugno dal venerdì alla domenica e nei giorni festivi (10-13; 15-19) e lunedì 25 aprile in orario continuato dalle 10 alle 19.

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