Zini all'assemblea Cmb: un'impresa più giovane, che si rinnova e guarda con serenità al futuro

L'allusione alla torre che Cmb sta realizzando a Milano, storta nell'impatto visivo, ma perfettamente in bolla nella struttura, “...perché noi costruiamo in modo che il brodo dei cappelletti non fuoriesca mai dal piatto”, è stato il segnale del tono che il presidente Carlo Zini, che si è autodefinito "uomo di numeri”, ha voluto imprimere questa volta al proprio intervento “di cuore” che ha aperto l'assemblea per l'approvazione del piano triennale 2021 - 2023 della cooperativa, trasmessa questa mattina in streaming dalla sede di via Marx. Le oltre duecento persone collegate e la quarantina di presenti nell'aula hanno così potuto ascoltare un Presidente convinto e perfino commosso nella spiegazione di quello slogan – “Next generation Cmb” – scelto per caratterizzare un piano che riflette quello che lui stesso ha definito "il vorticoso ricambio che si produrrà alla guida delle imprese, del settore pubblico, delle professioni” per effetto della crisi drammatica che l'Italia e l'Europa stanno attraversando. Con una decisa inclinazione ottimistica, rivolta a un futuro al quale, ha detto Zini, “...occorre guardare con serenità”, c'è stato spazio per una considerazione positiva per l'avvento del nuovo governo che il Presidente ha voluto salutare “con grande apprezzamento del momento di concordia nazionale che rappresenta, perché dopo le guerre (e la pandemia proprio così è stata definita) non si costruisce se non c'è unità”. Parole di apprezzamento Zini le ha rivolte anche al governo precedente, soprattutto per la gestione della prima fase della pandemia e per la capacità di mantenere attiva la struttura produttiva del Paese. Qualche cenno critico, in merito alle politiche governative, Zini lo ha riservato invece a quel grande trasferimento di risorse pubbliche al privato rappresentato dal bonus del 110 per cento (“Non c'era bisogno, la maggioranza saranno interventi su abitazioni unifamiliari: non bastava il 65 per cento sulle ristrutturazioni?”), mentre quel trasferimento sarebbe stato molto più utile a beneficio di scuole, ospedali ed edifici pubblici in genere. Per dire che il tempo dei sussidi deve finire, come quello delle gare al massimo ribasso, che la politica deve imparare a selezionare gli investimenti e che chi pensa che il recovery plan siano solo soldi da spendere "è fuori come un balcone”. Il resto del proprio intervento di cuore Zini lo ha riservato alle note di orgoglio che accompagnano una impresa che si sta rinnovando profondamente (le cento nuove assunzioni previste nel piano che porteranno i dipendenti da 725 a 829), che ai giovani prospetta un ambiente sano, democratico che trasmette orgoglio di appartenenza con i propri valori ereditati da un passato che sfiora i 120 anni, ma aggiornati alle competenze che richiede oggi il mondo delle costruzioni.

 

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