Convegno Confesercenti

Carpi verso la costituzione dell'hub commerciale, l'assessore Poletti: ''E' la terza grande crisi degli ultimi anni, possiamo rispondere solo tutti insieme''

Del nuovo hub si occuperò Elisabetta Franco: ''Ci sono problematiche risolvibili a livello locale e altre no ma gli oltre 560 hub italiani faranno massa critica''

Il commercio di vicinato e le nuove prospettive della Legge Regionale 12/2023 che ha istituito gli hub commerciali urbani sono stati al centro di una conferenza organizzata oggi da Confesercenti. Dopo le introduzioni e la fotografia della situazione attuale da parte del direttore Confesercenti Terre d’Argine Massimiliano Siligardi, dal presidente Wainer Pacchioni e dal direttore regionale Marco Pasi (“i problemi di Carpi sono quelli della regione, dove hanno chiuso 4mila 500 negozi di vicinato negli ultimi 10 anni”), a parlare di futuro sono state l’architetto Elena Franco e l’assessore Paola Poletti. In platea, oltre a tanti esercenti cittadini, anche il sindaco Riccardo Righi e i candidati alle prossime elezioni regionali Stefania Gasparini, Annalisa Arletti e Giovanni Taurasi.

(segue)

 

L’architetto Franco, esperta di politiche attive per il commercio e già al capezzale della genesi degli hub del commercio in Lombardia, Veneto e Piemonte, si occuperà insieme alle associazioni di categoria e al Comune della progettazione dell’hub urbano di Carpi: «Qui tra piazze, giardini e portici c'è tutto per fare fruttare il commercio urbano mettendo insieme pubblico e privato così come prevede la legge 12», dice Franco. Che poi si è addentrata sui prossimi passi previsti dal bando che il Comune di Carpi si è aggiudicato per completare lo studio di fattibilità del suo nuovo hub commerciale: «In primis va individuato un perimetro, definire cosa è prossimità e cosa comprende: se solo commercio o anche cultura, terzo settore… Tutto con attenzione alla città pubblica ma anche a quella privata, economicamente ma anche socialmente e culturalmente. La desertificazione del commercio è un problema mondiale portato dalla globalizzazione, oggi abbiamo questo nuovo strumento rappresentato dal partenariato pubblico-privato tra tutti i soggetti coinvolti. Se c'è un progetto in corso non va buttato ma va inserito nel nuovo percorso unico. Mettendo insieme pubblico e privato, la nuova legge regionale consentirà di intervenire a livello urbanistico, nella gestione e nei tempi dei lavori pubblici, nella gestione e nell'occupazione dello spazio pubblico, nell’educazione al consumo nelle scuole, nell’istituzione di comunità energetiche. Si tratta di modelli che altrove esistono già: la Lombardia lo fa dal 2008, poi sono arrivate la Puglia, il Veneto, il Piemonte solo ultimamente: sono nati più di 560 partenariati pubblico privati in Italia, mentre in Emilia stanno partendo una trentina di città per circa 70 hub. Ci sono problematiche risolvibili a livello locale, altre no ma tutti questi hub faranno massa critica e avranno più voce anche verso la politica a livelli più alti. A Carpi c'è già tanto, si tratta di aggiungere qualcosa come suggerito dalla Regione. I tempi? A inizio anno è prevista la chiusura dello studio di fattibilità, poi avverrà la richiesta di riconoscimento dell'hub».

(segue)

Un percorso che dal lato dell’Amministrazione segue e seguirà l’assessore a Commercio ed economia di vicinato, Promozione della città, Coesione territoriale e frazioni, Eventi e turismo e Sicurezza urbana integrata, Paola Poletti: «Finora a Carpi sono stati fatti eventi ma non promozione culturale e turistica. Abbiamo una grande opportunità per giocarcela ma ci sono tante incognite che scopriremo solo lavorando insieme – dice Poletti –. In questi anni è stata fatta promozione altalenante da commercianti e esercenti: nei momenti di crisi come quando aprì il Borgogioioso riuscimmo a fare belle cose da un punto di vista promozionale. Idem dopo il terremoto con la creazione di Carpi c'è. Questa crisi, dopo l’arrivo dei centri commerciali e la pandemia, è la terza emergenza ma è molto più impattante ed è quella del commercio on-line, accelerata dal Covid. La Legge 12 ci dà una grande possibilità, è una scommessa che l'amministrazione si vuole giocare con tutti i player coinvolti. La mia nomina è rivolta proprio a lavorare su una problematica che coinvolge anche il degrado, la sicurezza».

Carpi si è aggiudicata il finanziamento dello studio di fattibilità dell’hub relativo al centro storico, ma esistono problemi anche fuori dal centro: «Ci sono le frazioni, realtà abitative grandi senza nemmeno un negozio, abbiamo ben presenti gli ambiti e le esigenze – dice Poletti –. I 15 mila residenti nelle frazioni non hanno trasporto pubblico continuativo: questa legge deve andare oltre i proclami, per poter intervenire su più ambiti e su più livelli». 

Compreso quello dell’ente di promozione come interlocutore unico dell’Amministrazione così come previsto dalla legge: «L’ente di promozione si sta ricompattando dopo periodi un po' turbolenti – chiude Poletti –. Ora manca la collaborazione con l’Amministrazione e sono qui per questo».