Aimag 2020: utile sontuoso, dividendo di 2,12 milioni al Comune, 780 mila euro alla Fondazione

Si chiude con un bilancio sontuoso e che farebbe invidia a tutte le aziende del settore privato, l'esercizio 2020 del Gruppo Aimag, nonostante le difficoltà legate al Covid. Il valore della produzione ha raggiunto i 230 milioni, con un Ebitda, l'utile prima delle tasse, che supera i 51 milioni, il 27 per cento dei ricavi, e un utile netto, in aumento come tutto il resto, di 15 milioni, frutto, hanno detto questa mattina in conferenza stampa il presidente Gianluca Verasani e il direttore generale Davide De Battisti, “...di una buona gestione operativa e di un miglioramento della gestione finanziaria e patrimoniale”. I primo a godere del buon andamento del 2020 sono gli azionisti, pubblici e privati, che hanno staccato finora un dividendo complessivo che si avvicina agli 11,5 milioni di euro, pari al 85 per cento dell'utile netto della gestione gas e rifiuti e al 75 per cento di quello legato alla gestione del servizio idrico integrato. Per essere più precisi, il Comune di Carpi si è portato a casa 2 milioni 129 mila euro, la Fondazione Cassa Risparmio Carpi 780 mila euro e il secondo azionista, dopo la sommatoria del patto di sindacato, vale a dire Hera, qualche cosa come 2 milioni 600 mila euro.

Tutto bene, dunque, con il consueto dubbio che sorge a ogni presa d'atto dei portentosi utili conseguiti dalla multiutility a maggioranza pubblica: ma tanto bendidio – fatta salva la quota investimenti che lo scorso anno ha toccato i 30 milioni di euro – non potrebbe tradursi un po' anche in un generale livellamento tariffario, visto che proprio dalle bollette il Gruppo Aimag ricava i propri risultati? Non aumenterebbe notevolmente anche il complessivo beneficio al territorio proveniente dal Gruppo Aimag, calcolato complessivamente in 94 milioni e costituito da commesse ai fornitori, salari al personale, dividendi agli azionisti, imposte e canoni alle pubbliche amministrazioni? Quei 330 euro statistici a testa che ne derivano indirettamente a ogni utente del territorio servito, non aumenterebbero anche con un tangibile vantaggio diretto? Pronta la risposta di Verasani, al quale i Sindaci dei Comuni soci debbono aver rivolto più di una volta lo stesso quesito: a parte che la struttura tariffaria vene decisa dall'Atersir, l'Agenzia territoriale regionale per i servizi idrici e i rifiuti, una modulazione tariffaria rischierebbe di creare sperequazioni nei territori servizi da Aimag, perché non a tutti i Comuni vengono forniti gli stessi servizi in materia di ambiente, energia, gas e reti idriche.

Che si sia di fronte a un'azienda che opera comunque con efficienza e nel rispetto di tutti i parametri che la segnalano, a beneficio dei vari interessi serviti, si desume anche dal Bilancio di Sostenibilità presentato in mattinata insieme a quello finanziario. Definibile anche come rendicontazione sociale e ambientale, il documento predisposto dall'Ufficio comunicazione dell'azienda guidato da Monica Argilli riassume in 164 pagine le performance del Gruppo nei vari ambiti di intervento. Fra i tratti di maggior interesse che meritano una segnalazione si possono senz'altro includere il mantenimento sotto il 25 per cento delle perdite nella rete acquedottistica, grazie ai rinnovi di ampie tratte; l'88,5 per cento di raccolta differenziata che ha ridotto a 58 chili pro capite, considerato da record a livello nazionale, il residuo da incenerire o avviare in discarica; l'incremento delle produzioni di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili che hanno raggiunto, rispettivamente, i 18,4 e i 19,8 Gigawattora, grazie a un maggior ricorso al fotovoltaico e all'idroelettrico; i 555 addetti, con una crescita dall'86 al 95 per cento negli ultimi tre anni della quota dei dipendenti a tempo indeterminato; i 400 mila utenti serviti, che raggiungono il mezzo milione considerando anche la rete introitata con l'acquisizione di Sorgea. E a proposito di acquisizioni, il presidente Verasani ha ricordato come proprio le enormi difficoltà operative incontrate nella scalata a Unieco siano all'origine di una delle sue linee d'azione future: lavorare per superare la cosiddetta legge Madia che paralizza l'operatività dei Gruppi a prevalente azionariato pubblico, obbligandoli come nel caso di Aimag a passare per l'assenso di 28 Consigli comunale. Quanto alle altre linee d'azione, Verasani ha richiamato un forte impegno per l'ambiente e l'energia, il comparto passibile degli sviluppi più importanti, e la ricerca di altri partner industriali, avendo peraltro ben presenti i "paletti” rappresentati dalla maggioranza pubblica, mentre non sono alle viste fusioni o incorporazioni di alcun genere.