Lontano dai riflettori della Festa del Racconto, la quinta opera letteraria di un carpigiano 'fuori dal coro'

Presentati 'in sordina' i versi poetici di Umberto Fazzi

Mentre nei giorni scorsi il centro storico di Carpi era percosso freneticamente dai riflettori della Festa del Racconto, c’era chi, poco distante, presso i locali del Chica RistoBar di via Lenin, in un clima decisamente più intimo e riservato, presentava il suo quinto libro. Stiamo parlando di Umberto Fazzi che, con la sua ultima creazione “Scrutando il Cielo, L’Azzurro Parla. La Parola come forma di lotta e d’amore”, ha presentato questo volume di poesie del nostro tempo a molti estimatori del suo stile delicato e intimo ma sempre molto provocatorio.

Fazzi, originario di Massa Carrara ma carpigiano d’adozione, ha vissuto intensamente la sua vita operaia come rappresentante sindacale nei posti di lavoro. Personaggio "fuori dal coro", attivista da sempre, è stato tra i promotori di Linearossa di Carpi ed ora, in pensione, è animatore del Centro di Documentazione ISKRA (Scintilla, in russo) per la lotta e la solidarietà internazionale. Ha pubblicato, per i tipi di Memoriainchiestalotta, Viaggi tra storia e memoria operaria (2015), i due volumi Memoria & Resistenza – dal 1943 al 1948 (2021), Pensieri sparsi (2021), Pensieri e Pandemie sociali (2022). Per Edizioni Sensibili alle Foglie: Un abbraccio impazzito d’amore (2020), la lotta col Pugno (2022). Ed ora, con Memoriainchiestalotta, ha scritto “Scrutando il Cielo, L’Azzurro Parla”. “Spinto dai sogni - dice in una delle poesie raccolte nel volume-, sono salito oltre il cielo... Lassù, oltre l’azzurro ci si può fermare senza vivere né morire. Afferrare il tempo”.

(Nelle foto: l'autore alla presentazione del suo volume di poesie)