L'astrofisico Luca Perri al Teatro di Carpi: la scienza dietro al film Oppenheimer

Luca Perri ha un curriculum non da poco: astrofisico e divulgatore scientifico, ha lavorato a SuperQuark con Piero Angela, Noos con Alberto Angela, e collaborato con giornali e riviste come Focus, Il Sole 24 Ore, La Repubblica, Corriere della Sera. Con gli anni si è anche affezionato a Carpi, dato che è ormai sette anni che partecipa a CarpInScienza. Ieri sera, lunedì 23 settembre, si è dunque esibito al Teatro Comunale di Carpi con “La scienza di Oppenheimer: le intelligenze nel progetto Manhattan”. Quelli di Luca Perri sono interventi divertenti, leggeri, ironici, che riescono a coinvolgere e ad appassionare alla fisica quantistica anche chi non ne ha mai voluto sapere: ripercorrendo la storia della bomba atomica, partendo dalla scoperta dell’uranio nel 1789, Perri ha spiegato dal punto di vista scientifico tutti i passaggi che hanno portato il team del Progetto Manhattan alla creazione dell’arma nucleare, evidenziando anche il ruolo che molte donne, quali Marie Skłodowska Curie, Ida Noddack, Lise Meitner, hanno avuto nelle scoperte scientifiche di quegli anni. I vari personaggi che compaiono nel film di Nolan venivano spiegati e analizzati sulla base del loro reale ruolo nella fisica moderna e nel contesto storico del XX secolo, con le loro luci e ombre: Robert Oppenheimer, Enrico Fermi, Albert Einstein, Niels Bohr, Werner Karl Heisenberg, Isidor Rabi, sono solo alcuni dei nomi illustri tirati in causa da Perri, mentre illustrava i concetti di radioattività, fissione nucleare e protone. segue

«Ha senso? No, ma è così», è una delle frasi che Luca Perri si ritrovava a ripetere più spesso nel corso della conferenza-spettacolo, empatizzando con il divertito pubblico del Teatro, pieno anche nel loggione. Uno dei messaggi più interessanti esposti da Perri è quello sull’impossibilità di conoscere tutto «C’è un teorema fisico, il principio di indeterminazione di Heisenberg, che spiega che ci sono dei limiti fisici alla conoscenza umana. Non possiamo prevedere tutti i fenomeni nello spazio e nel tempo». Questo concetto, per quanto spaventoso per menti come Einstein, spiega Perri, rimane però uno dei punti cardine della meccanica quantistica e del mondo in cui viviamo.
Susanna Catellani