L’intervista ai due protagonisti di “L’amore segreto di Ofelia” in programma sabato 17 luglio alle 21,30 in Piazza

Concentrico: ritorno al teatro sperimentale per Chiara Francini

Sarà l’evento di punta di Concentrico Festival per la giornata di oggi, sabato 17 luglio quando, alle 21,30 in Piazza Martiri, andrà in scena “L’amore segreto di Ofelia”. Lo spettacolo, ispirato a un testo di Steven Berkoff che immagina lo scambio epistolare segreto tra Amleto e Ofelia vede protagonisti Chiara Francini e Andrea Argentieri. Regia e video sono di Luigi De Angelis e la drammaturgia di Chiara Lagani, entrambi fondatori della storica compagnia ravennate Fanny&Alexander.

Nella messa in scena due attori provano uno spettacolo basato sulle 39 lettere che  due personaggi shakespeariani si scambiano in un punto molto famoso della tragedia, ma il cui contenuto non è stato rivelato. Il voler esporlo a tutti costi mette a contatto con la parte segreta, quasi comica, di quell’amore così celebre. Con il suo esperimento teatrale Berkoff esplora i meandri della relazione tra Amleto e Ofelia, mentre il destino drammatico dei due, si compie in un altrove misterioso e sconosciuto, di cui il pubblico conosce già tutti i dettagli: le morti, la follia, il tragico finale.

Ma, come ci spiega al telefono Chiara Francini, popolare attrice di cinema, tv e teatro nota al grande pubblico per la partecipazione a fiction e film di successo come “Tutti per pazzi per amore”, “Non dirlo al mio capo” e “Miracolo a Sant’Anna” di Spike Lee, nonché scrittrice (il suo ultimo libro si intitola “Il cielo stellato fa le fusa”) il gioco di amorosi sensi nel metateatro a un certo punto travalica. «Lo scambio a distanza diventa qualcos'altro – afferma Francini –: un percorso in cui ad amarsi non sono più Ofelia e Amleto personaggi, ma i personaggi degli attori che interpretiamo. Il tutto arricchito da una rappresentazione dove tra video, musica e parole il contesto è più che mai attuale: i due schermi che separano noi due attori ricordano le piattaforme di videoconferenza tipo Zoom che abbiamo così tanto utilizzato in questo periodo pandemico. Mentre lo scambio epistolare rimanda al distanziamento forzato al quale ci siamo dovuti abituare. E poi si parla d’amore che, oggi come allora, è perdita di controllo: la stessa che vivono i due protagonisti, intesi sia come Ofelia e Amleto sia come i due attori chiamati a leggere le loro lettere».

Per Chiara Francini questo progetto rappresenta un ritorno alle origini e al suo passato di attrice formatasi nei teatri dove si fa sperimentazione, come la Limonaia di Sesto Fiorentino. «Il teatro di ricerca fa parte del mio percorso dagli inizi – rivela – e tornarci mi fa piacere perché spero di coinvolgere il mio pubblico in questa produzione innovativa e geniale di Fanny&Alexander che dialoga con il tempo che stiamo vivendo».

 

A dividere il palco con l’attrice toscana sarà Andrea Argentieri, artista emiliano romagnolo che nel 2019 ha vinto il prestigioso premio Ubu come miglior attore under 35 per l’interpretazione di Primo Levi in “Se questo è Levi” prodotto sempre dalla compagnia Fanny&Alexander.

«Abbiamo iniziato a portare in giro per l’Italia questo spettacolo l’anno scorso in estate, ma poi ci siamo dovuti fermare a causa della seconda ondata della pandemia – racconta Argentieri –. Abbiamo ripreso il mese scorso e devo ammettere che è stata un’emozione indescrivibile, quasi come andare in scena per la prima volta. Sarà così anche a Carpi dove ritorno con piacere dopo aver partecipato a una passata edizione di Vie Scena Contemporanea Festival».

Anche l’attore puntualizza che la riscrittura del testo di Berkoff, andato in scena per la prima volta nel 2001, è attualizzata e resa contemporanea. «Alcune parti riprendono il linguaggio shakespeariano – prosegue –, ma i dialoghi sono più che mai reali talvolta passionali, spesso ironici e pungenti. Io e Chiara cerchiamo di portarli in scena a modo nostro, secondo la nostra interpretazione. Del resto si tratta di personaggi talmente pieni di sfumature da toccare corde molto intime e personali».