Una luce sul mondo di mezzo

La città si è svegliata lunedì alle prime luci dell’alba. Un elicottero del 13° Elinucleo dei Carabinieri di Forlì ha incessantemente sorvolato la città e i suoi dintorni garantendo il supporto aereo ai colleghi a terra fino a quando questi non hanno trovato quello che cercavano: 15 persone, tra i 46 e i 24 anni, tutte conosciute per reati connessi con il traffico di cocaina. Settanta carabinieri e un cane antidroga del Nucleo Cinofili di Bologna hanno portato a compimento l’operazione, denominata “Castelli di coca” e nata a margine di un caso di estorsione, le cui indagini sono state avviate dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Carpi a partire dall’ottobre 2018 per concludersi lo scorso aprile. Risultato: custodia in carcere per otto persone (di cui due straniere), arresti domiciliari per altri tre, quattro denunce a piede libero, oltre al sequestro di mezzo chilo di droga, in gran parte cocaina (ma anche hashish) e 8 mila euro in contanti, chiaramente proventi dello spaccio. Intercettazioni telefoniche, monitoraggio Gps, intercettazioni telematiche, pedinamenti hanno fatto luce su una capillare distribuzione di cocaina presso diversi luoghi pubblici della città. Emergono due binari, in questa brutta faccenda. Innanzitutto i “commercianti”. Questi si articolavano su tre livelli: al vertice un campano, che riforniva di cocaina un suo sottoposto che a sua volta si serviva di una ricca rete di spacciatori di ogni età. Parallelamente, funzionava un traffico di hashish di cui si occupavano prevalentemente un marocchino e il cugino. Erano impiegati anche ragazzi minorenni, che prendevano la roba, la portavano a scuola, la spacciavano e portavano il ricavato alla banda. Purtroppo nulla a cui la cronaca nera non abbia abituato i suoi lettori in anni e anni di resoconti. Si tratta di un mercato mai in crisi, in cui domanda e offerta vanno a braccetto.