Ferma reazione di Coldiretti a tutela dei nostri prodotti tipici

La Slovenia dichiara guerra sul fronte dell'aceto balsamico

La Slovenia scende in guerra contro i nostri prodotti tipici dichiarando che ogni miscela di mosto e di aceto di vino è da considerarsi "aceto balsamico", con il chiaro intento di commercializzare sotto questa denominazione (per altro tutelata) i propri prodotti in concorrenza (sleale) con quelli del Made in Italy.

“La decisione della Slovenia di consentire l’uso della denominazione “aceto balsamico” per una qualsiasi miscela di aceto di vino e mosto è inaccettabile. - è la ferma reazione di Coldiretti Modena, per voce del suo presidente Luca Borsari (nella foto) -. Si tratta di uno "scippo" al nostro territorio ma anche un vero e proprio attacco a tutto il Made in Italy”.

“In questo modo - afferna Borsari - si mette a rischio un miliardo di euro di valore al consumo oltre ad alimentare il mercato internazionale del falso made in Italy che fattura già oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che, secondo un’analisi Coldiretti e Filiera Italia, si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale".

”La nostra provincia – ricorda Coldiretti Modena – vanta ben due denominazioni di aceto balsamico tutelate e riconosciute dall’Unione Europea: l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e l’Aceto Balsamico di Modena IGP (Indicazione Geografica Protetta), prodotti ottenuti nel rispetto di specifici disciplinari di produzione trasmessi nel tempo da generazioni che devono essere protetti nei confronti delle imitazioni low cost che non hanno nulla a che vedere con i prodotti originali. La scelta slovena, peraltro già notificata alla Commissione Europea, va contro le attuali norme comunitarie che tutelano Dop e Igp e disciplinano il sistema di etichettatura e informazione del consumatore".

La manovra slovena sull’aceto balsamico - secondo gli operatori nazionali più accreditati - rischia dunque di diventare un precedente pericoloso contro il quale occorre attivarsi immediatamente a livello comunitario per garantire la difesa di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy.

Sulla questione è intervenuto anche il Presidente di Federconsumatori, Emilio Viafora: «In pratica – afferma –, attraverso tale misura, tentano di aggirare il sistema di tutela delle Dop e Igp. Una norma improponibile, in netto contrasto con gli standard definiti dalla Comunità Europea, oltre che con i regolamenti che disciplinano il sistema di etichettatura e informazione del consumatore». E ha aggiunto: «Questa misura aprirebbe una strada pericolosissima a danno dell’intero sistema agroalimentare di qualità europeo, ledendo così il diritto dei consumatori ad un'informazione corretta e trasparente sui prodotti che portano in tavola. Ci uniamo all’appello rivolto da molti operatori al Governo affinché si opponga contro questo tentativo scorretto, che danneggia consumatori e produttori, mettendo in discussione l’intero sistema di riconoscimento degli standard Dop e Igp».