Sull'acquisto del celebre brand Usa un ampio servizio del Corriere

Sognando California: Sgarbi, Barbieri e Sundek

L'operazione ha permesso di riunire sotto la stessa proprietà marchio e produttore

La Ferrari dei costumi da bagno. Così la celebre penna del giornalismo di moda Giusi Ferré ha definito Sundek, il brand californiano del beachwear recentemente acquisito dall’imprenditore Tiziano Sgarbi insieme alla moglie Simona Barbieri – già fondatori di Twinset, poi ceduto definitivamente al fondo americano Carlyle nel 2017 – tramite la società di loro proprietà “Mo.da Gioielli holding” con sede a Limidi di Soliera. Sui piani dell’imprenditore carpigiano su Sundek la giornalista ha scritto un ampio articolo pubblicato sul Corriere della Sera. “È un brand storico, Sundek, fondato in California nel 1958 – spiega Sgarbi –. Ora, se penso a una gita libera, felice, a contatto con la natura, penso alla California. Niente mi sembrava meglio di questo marchio che però si era, come dire, sdoppiato”. La società di Sgarbi ha infatti acquisito dal fondo Dgpa Capital il 100 per cento del capitale di Kickoff spa con sede a Campi Bisenzio (Firenze). A quest’ultima azienda fa capo il gruppo che già produce e commercializza i prodotti Sundek. La transazione è stata caratterizzata anche dall’acquisto della proprietà dello stesso marchio, già utilizzato in licenza da Kickoff, direttamente dalla proprietaria statunitense Sundek Apparel LCC. “Riunire il nome e l’azienda crea valore e aumenta il potenziale di crescita – aggiunge –. La distribuzione conta circa 1.500 punti vendita multimarca, ma abbiamo tante cose da fare. Per esempio, mi piacerebbe aprire subito un negozio a Milano che offre diversi indirizzi prestigiosi”. A Milano, ricorda la Ferré, è già stato l’artefice di un’importante operazione: la rilevazione, dalla famiglia Rusconi per poco meno di 30 milioni di euro, del palazzo al civico numero 10 di Corso Como, il famoso concept store ideato da Carla Sozzani del quale, spiega Sgarbi “… stiamo ancora sviluppando la nuova organizzazione”. Nel servizio Sgarbi parla anche di Abraham Industries, la sua società principale che ha sede a Sant’Arcangelo di Romagna, che detiene i marchi di abbigliamento femminile Liviana Conti, Semicouture, Erika Cavallini e Circus Hotel e che nel 2018 ha raggiunto un bilancio consolidato con ricavi per 52,6 milioni. E poi ammette quanto sia difficile costruire un’azienda oggi. “Il tragitto comincia da Internet, si affaccia in Ungheria e Slovacchia dove ci sono le fabbriche, guarda all’Asia e alla Cina, costruisce una moda su Internet dove vivono le nuove aziende. E visto che un vestito deve comunicare qualcosa, comunica questo universo e mi chiedo che cosa abbia in comune con quello dei grandi marchi. Perché è cambiato il messaggio e quello che dici o fai, ha un peso differente”. Per quanto riguarda i mercati internazionali Sgarbi mette “sul podio” Stati Uniti (nonostante la guerra dei dazi) e Sud-Est Asiatico, mentre su quello italiano osserva: “Questo è un territorio difficile e competitivo. Se sei forte qui, non lo sei nel mondo. Ma io penso che il prodotto lo dobbiamo creare qui, con i nostri telai e le nostre maestranze, ma respirando internazionalità – conclude Sgarbi –. Soltanto così un prodotto può andare in tutto il mondo”.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati