Sui giornali. Blocco dei camion con 2mila maiali ai cancelli Opas. La guerra dei cartelloni per le onoranze funebri. Il dietro front sul documentario filo russo

I quindici camion con a bordo duemila maiali bloccati ieri ai cancelli di Opas, in via Guastalla (foto Gazzetta di Carpi) dai lavoratori aderenti al sindacato autonomo Si Cobas sono il tema di apertura, oggi, sia del Carlino che della Gazzetta. La protesta, che fa riferimento all'inquadramento e quindi al contratto di lavoro con le cooperative appaltatrici da cui dipende un piccolo nucleo di addetti, si è alimentata anche dell'apporto degli animalisti di "Animal Save” intervenuti per protestare per le condizioni  in cui versano i suini, ai quali è stata distribuita acqua. Il tutto non poteva passare inosservato alle forze dell'ordine, Polizia Locale e Polizia di Stato, intervenute per regolare il traffico ed evitare incidenti con altri lavoratori che con i capi reparto sono usciti nel pomeriggio dall'azienda per rimuovere il blocco dei colleghi. Ferma e immediata la reazione dell'azienda che si chiama fuori dal rapporto di lavoro vigente tra i contestatori e le rispettive cooperative, evidenziando come si tratti di un numero ristretto di lavoratori ("forse meno dell'1 per cento”) organizzati dal sindacato autonomo, non nuovi alle proteste (in una circostanza tempo fa furono ricevuti dal Sindaco) mentre non ci sono problemi nel rapporto con le altre sigle sindacali. In più il legale che rappresenta Opas sottolinea la pericolosità del blocco per le condizioni degli animali, in un momento molto delicato della diffusione della peste suina. segue

 

Anche la cosiddetta "guerra dei cartelloni” attira l'attenzione di entrambi i quotidiani, che danno risalto alla interrogazione con la quale il rappresentante della Lega si fa portavoce della protesta delle agenzie di onoranze funebri. Criticano, e rivolgono appelli a Comune e Ausl perché intervengano, la campagna di affissioni di una di loro che ha praticamente monopolizzato gli spazi pubblicitari a ridosso dell'ingresso delle camere ardenti. Finendo così per trasmettere l'immagine di una sovrapposizione, quasi che i servizi funebri siano necessariamente di pertinenza della loro concorrente. Già in una circostanza l'Amministrazione comunale aveva fatto sapere che nella concessione degli spazi non esiste irregolarità alcuna e che tutta la documentazione è consultabile presso gli uffici.

 

 

Solo la Gazzetta riprende invece la notizia del ritiro, da parte del Centro sociale di Cibeno Pile, della concessione di una propria sala alla associazione Carpi Consapevole, per la proiezione di un discusso documentario sul Donbass, ritenuto dall'Ag Com di stretta propaganda filo russa. Intervistato, il Presidente del Centro spiega l'inversione di rotta come dovuta alla presa di coscienza dei contenuti propagandistici del documentario, tali da mobilitare anche l'attenzione della Polizia di Stato, mentre la volontà del Centro è quella di non ospitare iniziative politiche.