Seta, si va verso lo sciopero

A seguito della mancata intesa nell’incontro di stamattina con la direzione di Seta sull’adeguamento delle indennità e sulla gestione del personale, si va verso lo sciopero. Infatti, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal e UglAutoferro lo scorso 14 agosto avevano proclamato lo stato di agitazione in Seta Modena. Dopo l’incontro del 19 settembre in Prefettura Modena, i sindacati hanno deciso di sospendere lo stato di agitazione a seguito dell’intesa di fissare un incontro per discutere i temi previsti nella piattaforma presentata lo scorso giugno. L’incontro di oggi si è purtroppo concluso negativamente in quanto le proposte economiche messe a disposizione da Seta su buoni pasto, indennità di presenza, indennità filoviarie, ecc… sono state ritenute irrisorie e non danno una risposta alle esigenze manifestate dai lavoratori Seta del territorio modenese, che ricordiamo essere non solo di carattere economico, ma anche e soprattutto inerenti la gestione del personale. segue

Quindi nei prossimi giorni verrà calendarizzata la prima azione di sciopero. I sindacati evidenziano anche che il Tpl soffre ormai da troppo tempo una mancanza strutturale di finanziamenti attraverso il Fondo nazionale trasporti e contestualmente anche nella stessa regione Emilia Romagna vi sono situazioni differenti per i corrispettivi economici che in particolare penalizzano la provincia di Modena. Infine, ma non meno importante, i sindacati contestano che la stessa gestione Seta, in particolare negli ultimi anni, ha reso poco attrattivo il lavoro del conducente, ma anche di altre figure aziendali come gli operai di officina, con turnazioni basate su nastri orari fino a 13 ore e 30 minuti di impegno, pochissime possibilità di chiedere ferie anche per esigenze familiari importanti e una continua reperibilità che non consente di essere messi a conoscenza in tempi utili per il turno da svolgere. segue

I sindacati fanno un appello alle Istituzioni e alla politica affinchè questa situazione venga invertita perché ad oggi sul territorio modenese si è avuto un taglio delle corse dei bus pari al 30% e in futuro non vorremmo assistere ad ulteriori riduzioni. Questa situazione non è più tollerabile e sostenibile per gli utenti di una città come Modena.