A pieno regime ci lavoreranno una quindicina di operai. Scoperchieranno navate, transetto, absidi e tiburio (e ci sarà un momento in cui l'intero complesso verrà protetto con coperture provvisorie) per poter meglio intervenire sulle murature di sostegno e riprendervi tutte le lesioni procurate dal sisma del 2012. Non interverranno sulla cupola, ma solo sulle cupolette laterali, dove sono più evidenti le lesioni, che in qualche caso hanno riaperto quelle vecchie, prodotte dal sisma del 1996. Proprio l'intervento strutturale seguito al terremoto di 25 anni fa è servito a evitare guai peggiori per quello che viene ritenuto comunque un edificio piuttosto fragile: intervenendovi infatti con consolidamenti metallici, le coperture furono rese solidali con i muri perimetrali, evitando così ogni effetto di “spanciamento”. Per questo i lavori per il consolidamento e il restauro del tempio di San Nicolò, presentati nella mattinata del 26 febbraio dal Sindaco, dall'assessore Marco Truzzi e dal direttore dei lavori, l'architetto Enrico Vincenzi, proseguiranno sulle tracce progettuali di quel restauro, intervenendo solo laddove non lo si era fatto nella precedente occasione. Resteranno comunque lavori impegnativi e molto delicati, quelli che si sono aggiudicati la ravennate Mulinari Costruzioni Generali, la milanese CSM Acciaio e la padovana Falegnameria Carraro per un importo di 1,5 milioni di euro. L'altra tranche di lavori, in corso di aggiudicazione per un importo di 1,3 milioni di euro, riguarderà invece il vero e proprio restauro degli affreschi, in buona parte eseguiti a partire dalla prima metà dell'Ottocento dai pittori carpigiani Pietro Gualdi, Claudio Rossi, Fermo Forti e Lelio Rossi che completarono o ridipinsero, cercando di restarvi fedeli, le decorazioni cinquecentesche avviate nel 1516 da Giovanni Del Sega e concluse da Battista Barbieri nel 1544.
