Recintare Cortile delle Stele e Giardini del Teatro? La risposta del Sindaco

Dal sindaco Alberto Bellelli, riceviamo e pubblichiamo:

«Caro Direttore, ho visto l'articolo in cui propone la chiusura serale del Cortile delle stele, analogamente a quanto succede per il Cortile d'onore del Palazzo dei Pio, e del Giardino del Teatro. Prima di entrare nel merito La ringrazio, di nuovo, per l'attenzione con cui si occupa della città e della nostra Amministrazione; mi spiace però leggere «soluzione che la Giunta non adotterà mai per timore di contraccolpi nei consensi », perché è un pregiudizio che, nello specifico e in generale, trovo ingeneroso. Mi sembra che in questi due anni di attività, l'attuale compagine abbia dimostrato, in tanti provvedimenti, di perseguire il bene collettivo anche a rischio di scontentare qualcuno, come poi è successo» (segue sotto).

 

«Vengo alla Sua proposta, tutt'altro che peregrina: la prima precisazione, comunque, è che un'eventuale decisione del genere non è in esclusivo potere dell'Amministrazione comunale, essendo l'intero complesso del “castello” – quindi anche il cortile in questione – giustamente soggetto al vincolo della Soprintendenza. Poi sul piano logistico le soluzioni, pratiche e artistiche, si possono trovare, compresa la gestione materiale (chiusura serale e apertura mattutina) dei cancelli – che per il Cortile delle stele sarebbero come minimo tre: “passo degli sbirri”, uscita sul piazzale Re Astolfo e in qualche punto sul lato teatro, per intenderci. Su quest'area direi che siamo disponibili per una riflessione, ed eventuale proposta alla Soprintendenza, mentre al momento sono più perplesso per la parte riguardante il Giardino del Teatro: per il principio in sé, di chiudere nottetempo l'unica area verde del Centro storico; e per gli aspetti pratici, perché l'attuale conformazione richiederebbe, oltre a una recinzione, almeno cinque cancelli (uno per ogni varco, quindi due su via Matteotti e due su via Mazzini, e un quinto sul lato Re Astolfo). Diventerebbero, nell'ipotesi massima, una dozzina di cancelli – dalla torre dell'Uccelliera ai due varchi di via Mazzini, compresi i due cancelli ai lati del teatro – da gestire 365 giorni l'anno: aprire e chiudere, comprese tutte le serate di spettacolo in teatro e quelle con iniziative in una delle istituzioni culturali del Palazzo o in biblioteca – situazioni che, Lei comprende, renderebbero impensabile una soluzione unica meccanizzata (apertura-chiusura a tempo, come certi cimiteri per intenderci)».

Ringraziamo il signor Sindaco per la gentile risposta. Un tantino di "pregiudizio negativo” lo dobbiamo ad analoghe proposte avanzate in passato e rimaste inascoltate, senza neppure le spiegazioni che il Sindaco ha avuto qui la cortesia di fornirci. Prendiamo dunque atto che chiudere il Cortile delle Stele comporta un parere della Soprintendenza: qualcuno però glielo ha chiesto? Il provvedimento richiamerebbe sul lato sud, verso il Teatro, una recinzione ulteriore. Ed è questa la ragione per la quale si è proposto di condurre una cancellata – ovviamente artistica, come esisteva fino agli anni Cinquanta – lungo tutto il perimetro dei Giardini del Teatro, magari a chiudere il loro lato anche su piazzale re Astolfo. Chi ha detto, poi, che servirebbero tanti ingressi, quando basterebbe e avanzerebbe quello del Teatro, su piazza Martiri? Neppure i giardini del Lussemburgo, a Parigi, che si estendono per 224 mila metri quadrati, sono serviti da cinque accessi. Certo, ne soffrirebbe la transitabilità diurna e notturna, a piedi, ma anche in bicicletta e monopattino, come avviene ora. In compenso, se ne gioverebbero la tutela e la manutenzione dell'unico spazio verde incastonato nel centro e del cui rigoglio e fioriitura e ombra i cittadini hanno molto più bisogno di giorno che di notte. Le soluzioni tecniche non ci competono. Esse vengono però da sé, quando si abbia un'idea precisa di come si intende utilizzare uno spazio pubblico (fm).