Lettera da New York al Segretario provinciale Anpi: ''Si onori la memoria di mio padre, Vittorio Grisi, patriota e partigiano''

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta inviata al Segretario provinciale dell'Anpi, Lucio Ferrari, da Giancarlo Grisi, carpigiano attualmente residente a Millbrok (New York).

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«Le ho scritto diverse volte chiedendo di restituire la dignità storica, politica, intellettuale a mio padre Vittorio Grisi onorandolo pubblicamente il 25 Aprile del 2025, senza ricevere alcuna risposta. Le elenco per quali motivi Vittorio Grisi merita di essere onorato pubblicamente come grande patriota ed importante comandante partigiano. Mio padre e nato a Mori di Trento il 25 Novembre 1895 sotto l’impero Austro-Ungarico. nel Febbraio 1915 lascia l’università di Vienna, rientra in Italia sotto falso nome ( Tito Virigosi) e si unisce al movimento irredentista. Conosce ed ha contatti con Cesare Battisti ( impiccato nel Luglio 1916 con Fabio Filzi) e con Damiano Chiesa (fucilato nel  Maggio 1916), avrebbe fatto la stessa fine se catturato. Il 27 Maggio 1915 si arruola nell’esercito italiano. Si fa tutta la Prima Guerra Mondiale. Viene ferito 2 volte, la seconda in modo grave nella famosa battaglia dell’Arresto, in Val Calcino, Monte Grappa che decise la guerra. Gli viene conferita una medaglia d’argento al valor militare.
Finita la guerra ritorna in famiglia e nel 1923 si trasferisce a Carpi. Nel 1925 si iscrive al PNF ( ricordo che illustri personaggi come Scalfari, Montanelli e molti altri sono stati iscritti al PNF). Nel 1932 sposa Anna Benassi la cui famiglia e presente a Carpi dal 1771. La famiglia di mia madre ha dato il primo sindaco di Carpi dopo l’unificazione d’Italia  nel 1862 (Tomaso Benassi).
Nel 1938 Vittorio Grisi viene richiamato (ben specificato nel suo stato di servizio dell’esercito) ed inviato in Spagna. Le sue mansioni sono addetto al vettovagliamento. Dopo 9 mesi è rispedito in Italia all’ospedale di Napoli per malattia.
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, ha già 45 anni, si offre volontario nel 1941 e mandato in Albania. Rientra nel Marzo 1942 ed in Luglio viene mandato in Russia con la Tridentina. E al fianco del generale Reverberi nella famosa battaglia di Nikolajewska che spezzo l’accerchiamento russo. Si fa 700 chilometri a piedi in Febbraio-Marzo con -30-40 gradi. Rientra in Italia nel Marzo 43».

«L’8 Settembre non risponde alla chiamata delle RSI, evita la cattura da parte dei tedeschi e fascisti ed entra nella resistenza. Nel Giugno 1944 entra nel secondo CNL di Carpi con la qualifica di Comandante di Piazza, era colui che doveva comandare l’insurrezione contro i tedeschi e fascisti nell’autunno 1944. E uno dei più attivi nella zona di Carpi ( leggere Pacor- Casali pag 126 " quote “Ricorderemo che a Carpi fra coloro che vi ebbero funzioni politiche e militari preminenti e che maggiormente si distinsero nella lotta…..Vittorio Grisi… Nel Gennaio 1945 si trasferisce in montagna, zona Montese. Trova una situazione precaria, caotica, nessuno sa come gestire migliaia di uomini, ci sono fazioni con interessi politici diversi. Prende in mano la situazione. Le diverse anime partigiane lo lasciano fare. Si trova a gestire una situazione non facile di riorganizzazione della divisione, di inquadramento, di gestire la fase finale dei combattimenti e la discesa per la liberazione. Compiti che svolge in modo efficace come confermano nei loro scritti il democristiano Ermanno Gorrieri, il socialista Arrigo Boccolari, il comunista Luigi Benedetti».

«Dal 6 Marzo Vittorio è a Montefiorino dove il 13 entra come Capo di Stato Maggiore della Divisione Partigiana Modena Montagna. Dopo il 25 Aprile Grisi partecipa all’assistenza del comando militare di Zona. Partecipa alle riunioni del CNL Provinciale in rappresentanza dei partigiani.
Assume la segreteria dell’ufficio stralcio e dell’Anpi, comitato provinciale di Modena occupandosi della smobilitazione dei partigiani e degli interventi relativi ai malati e dei feriti. (In pratica è stato uno dei fondatori dell’Anpi di Modena ed il primo segretario). Alla fine delle sue note, a Carpi nel 2015 Claudio Silingardi (allora direttore dell’Istituto Storico di Modena) scrive: “Probabilmente poi emerge il suo passato fascista e cala il silenzio su di lui. C’e anche il problema della sua condizione sociale”. Alla fine della seconda Guerra Mondiale l’esercito italiano conferisce a Vittorio Grisi due croci al merito, una per la sua attività di partigiano e l’altra per la partecipazione alla seconda Guerra Mondiale. Vittorio Grisi è un carpigiano anche se non è nato a Carpi. Vi ha costruito la sua famiglia, i figli sono nati a Carpi, i nipoti vivono a Carpi. E' giusto onorare un grande patriota e partigiano carpigano. Dal 1945 ad oggi sono stati onorati giustamente decine di persone come partigiani. Mi nomini uno che ha più titoli di Vittorio Grisi
Spero che finalmente si degni di darmi una risposta»
Giancarlo Grisi