Le Camere Ardenti del Ramazzini si sono trasferite nei container

Sono entrati in funzione a inizio settimana i dieci container che ospiteranno le Camere Ardenti dell’ospedale Ramazzini fino alla conclusione dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento della struttura principale, risalente alla fine degli anni ’60. All’interno dei prefabbricati – allestiti a formare un unico elemento nello spazio antistante la vecchia sede - quattro stanze di uguali dimensioni dedicate ad altrettante salme; un ambiente che funge da segreteria e servizi igienici (mentre per la composizione e la vestizione dei defunti viene usata una sala nell’immobile oggetto dei lavori). Lo impone il regolamento anti-Covid, ma sicuramente anche in sua assenza la capienza massima sarebbe fissata in due persone contemporaneamente per ogni salma, all’interno dei container: difficile immaginarne di più. La dimensione complessiva, dunque, è quella che è anche se, bisogna dirlo, di primo acchitto l'ambiente sembra quasi più curato di quanto non fosse il precedente. Si vedrà, nei mesi estivi, quale sarà il grado di comfort offerto dai condizionatori presenti. Una soluzione temporanea, si diceva, in attesa che vengano completati i lavori, presumibilmente dopo l’estate. Occorrerà ancora tempo, dunque, per poter sostare in un ambiente quanto più possibile confortevole in occasione dei funerali. Sarà, lo si ricorda, la Giesse Impianti di Molfetta a eseguire i lavori, essendosi aggiudicata il bando indetto dall’Ausl nel febbraio dello scorso anno. Chissà che sia la volta buona, dopo anni e anni durante i quali hanno lamentato l’inadeguatezza di una struttura nata quando Carpi aveva esigenze diverse dalle attuali e che al momento attuale fatica a servire una comunità che cresce esponenzialmente e che per trovare soluzioni più dignitose si sposta sempre più verso onoranze funebri private.