La scomparsa di Guido Guaitoli, artigiano del legno e leghista della prima ora

C'è una foto dei 1971 che lo ritrae a destra, con l'amico Corrado "Spillo” Armagni che l'ha pubblicata in suo ricordo sul proprio profilo, impegnato nella costruzione di una delle due barche gemelle destinate a navigare ben poco, ma a gratificarlo molto di più come maestro d'ascia. Il legno, del resto, era la grande passione di Guido Guaitoli, che se n'è andato venerdì scorso a 73 anni, dopo una lunga malattia.

A Carpi non lo si vedeva più da molto tempo, da quando cioè con la moglie Simonetta aveva aperto una trattoria nelle campagne di Fabbrico. Ma Guido Guaitoli e la città si appartenevano a fondo. Era nato in via XX Settembre, era stato studente di Legge prima di convertirsi al legno, come restauratore, quando proprio con Armagni, all'inizio degli anni Settanta aprirà in via Sbrilanci la bottega di restauro "il Tarlo” che era divenuta anche un luogo di incontro. Figura sempre fuori dagli schemi e perfettamente in linea con la connotazione dell'arvèrs carpigiano, nel 1991 trasferirà in politica la propria naturale predisposizione oppositiva, fondando insieme a Franco Amadei la sezione locale della Lega Nord, quella ancora in versione Umberto Bossi. Condusse battaglie d'opinione sul fisco; si batté in difesa delle piccole imprese e degli artigiani, categoria a cui lui stesso apparteneva; non nascondeva di voler portare a Carpi “una cultura diversa, ispirata al liberismo economico” e non si dava pace che i Carpigiani continuassero a dare fiducia a "...una classe politica locale che professava un'ideologia assistenziale e nemica di ogni iniziativa imprenditoriale privata” (Voce, 29 ottobre 1993, intervista rilasciata a Stefano Asprea).

Dalla politica non ricavò mai alcun vantaggio per sé, non sarà mai eletto in Consiglio comunale: un po' perché era uno spirito fondamentalmente anarcoide e molto perché manovre e compromessi non facevano per lui, tant'è che anche nelle lotte interne alla Lega Nord si troverà a disagio, finendo per chiamarsene fuori. Lascia il ricordo di una persona genuina, profondamente onesta e ferma nelle proprie convinzioni, anticonformista rispetto ai valori prevalenti in una città che amava, ma che riusciva anche un po' a detestare.

(nelle foto: Guido Guaitoli a una cena con Roberto Maroni; la foto con Corrado “Spillo” Armagni nel cantiere delle due barche; un ritratto di Guaitoli eseguito da Andrea Pirondini, fra i primi illustratori di Voce)