La lista ''Bella Carpi'' si interroga sulle prospettive dell'Hospice di San Possidonio per il fine vita

Con una nota dal titolo "Ma l'Hospice per il fine vita si farà?” la lista Bella Carpi, presente alle ultime elezioni comunali come fiancheggiatrice civica di Riccardo Righi, interviene sul futuro della struttura per il fine vita che dovrebbe sorgere a San Possidonio: «Apprendiamo con una certa sorpresa (l’Ente non ha mai brillato per capacità comunicativa) e con dispiacere – si legge nella nota – che la Fondazione Hospice San Martino che dovrebbe realizzare il suo futuribile Hospice a San Possidonio, o “confida” di poter porre la prima pietra della sua struttura sanitaria a servizio del fine vita “nella tarda primavera del 2025”. Poiché nel novembre dello scorso anno il messaggio inviato dalla Fondazione Hospice era stato più o meno lo stesso, ci è lecito dubitare dell’attualità di quanto confidato». segue

«Purtroppo  spoeseue la nota – la strada per l’Hospice, struttura che riteniamo importante, è stata lastricata di promesse mancate, di errori di valutazione e anche di qualche ingenuità da parte della Fondazione. Di fatto la Fondazione Hospice ad oggi, nonostante sia stata costituita sette anni fa, dopo quindici anni di gestazione, non è ancora riuscita a mettere in moto quel meccanismo virtuoso che dovrebbe condurre alla realizzazione di una struttura molto attesa e d’avanguardia. Soldi “promessi” e non resi disponibili, ubicazione della struttura da subito contestata, “disallineamento” tra la componente mirandolese e quella carpigiana che non pare aver preso particolarmente a cuore l’Hospice nonostante gli sforzi lodevoli dell’Amo di Carpi; sono tutte condizioni che hanno ritardato l’avvio dei lavori che oggi costeranno un milione di euro in più del previsto mentre in cassa la Fondazione ammette di avere la metà del necessario. Come Lista Civica Bella Carpi abbiamo a cuore la nostra città e – nonostante tutto – siamo delusi dalla scarsa sensibilità che la città ha rivolto al problema Hospice al quale chiediamo tuttavia un deciso cambio di passo. A Modena – conclude Bella Carpi – l’Hospice è fermo per i soliti problemi degli appalti della pubblica amministrazione ma a Carpi, dove la Fondazione opera con i criteri del diritto privato, ci si aspetterebbe una marcia in più».