Il punto sulla ricostruzione delle chiese. Grande assente: San Francesco

L’Ufficio Patrimonio Immobiliare della Diocesi di Carpi ha reso noti ulteriori aggiornamenti riguardanti la ricostruzione post-sisma del patrimonio della Diocesi di Carpi e il lavoro fatto negli ultimi mesi da Ufficio Patrimonio Immobiliare. E manca ogni informazione sullo stato della pratica relativa a San Francesco, visto che nel caso specifico la ricostruzione non è mai incominciata.

Decisiva nei progressi della ricostruzione, spiega comunque una nota diocesana, è sicuramente la riapertura delle chiese, anche se l’iter di ricostruzione esige un lungo lavoro “di carte e documenti” fondamentale per accedere ai finanziamenti pubblici. Queste necessarie procedure danno accesso a due passaggi fondamentali: prima la liquidazione dei saldi e successivamente il decreto che fissa la conclusione dell’iter di ciascuna pratica.  Per quanto riguarda le chiese ricomprese fra le “ordinanze 83”, ovvero quel gruppo di chiese per cui, nel 2012, era stato avviato un percorso prioritario di ricostruzione, è stata finalmente consegnata la documentazione finale che permette di chiudere le istanze. In concreto si tratta delle chiese della Purificazione della Beata Vergine Maria a Panzano (nella foto), di San Pietro in Vincoli a Limidi, di Santa Maria Bianca a Vallalta, di Sant’Antonio da Padova a Sant’Antonio in Mercadello, di Sant’Agata Vergine e Martire a Cibeno (chiesa antica), dell’Invenzione della Santa Croce nella omonima frazione, e di San Bernardino da Siena a Carpi. Resta da completare la consegna della pratica della chiesa di San Zenone a Rolo, per la quale è ancora in corso la verifica della documentazione, che si è rilevata particolarmente complessa.  

 

Altre chiese o edifici che non godevano del percorso prioritario sopra citato, per le quali si è ottenuta la liquidazione dei saldi sono la chiesa di Sant’Ignazio a Carpi, sede del Museo diocesano, il Duomo di Mirandola, il Santuario della Madonna di Ponticelli a San Marino di Carpi, l’asilo Filomena Budri a Mortizzuolo di Mirandola, il Centro Emmaus a Novi, e le chiese della Madonna della Neve a Quartirolo di Carpi e del Corpus Domini a Carpi. Per questi edifici ora elencati si è aperta perciò la possibilità di conseguire il Decreto finale. Per la chiesa del Santissimo Crocifisso di Carpi, si è manifestata la necessità di integrare la documentazione a sostegno della già avvenuta liquidazione del saldo. Solo in seguito si potrà procedere per ottenere il Decreto di chiusura della pratica.