Il Governo appoggerà la candidatura a patrimonio Unesco dell'umanità per l'arte dell'Aceto Balsamico di Modena. Ma i Consorzi polemizzano

E' stata celebrata, il 25 marzo scorso, la prima Giornata Nazionale dell'Aceto Balsamico, voluta dall'Istituto Valorizzazione Aceti e Condimenti Italiani (Ivaci) presieduto da Patrizia Marchi e di cui è segretario generale Armando De Nigris, presidente del Gruppo De Nigris e di Acetifici Italiani Modena (Aimo ) di Carpi. La formalizzazione istituzionale della Giornata è stata resa possibile dal patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero dell'Agricoltura, dell'Istituto italiano di cultura di New York e dell'Istituto per il Commercio Estero (Ice). E proprio in questa circostanza, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Milano allo Spazio Cairoli per iniziativa dell'Ivaci, il professor Stefano Bruno Galli, docente di Storia delle Istituzioni e delle Dottrine politiche dell'Università Statale di Milano e Consigliere del Ministro della Cultura ha annunciato ufficialmente il sostegno del Governo italiano alla candidatura dell'Aceto Balsamico di Modena come patrimonio immateriale dell'umanità presso l'Unesco. Oltre che storico, il professor Galli è stato Assessore alla Cultura della Regione Lombardia ed è riuscito a far ottenere ben 21 denominazioni Unesco ad altrettanti prodotti, monumenti e località della regione, il numero più alto al mondo per un solo territorio. “Un'esperienza – ha detto in conferenza – che metterò a disposizione del Governo anche preparare il terreno alla candidatura dell'Aceto Balsamico di Modena”. Un prodotto, ha rivelato lo studioso, che nelle sue ricerche d'archivio sulla storia Governo Estense si è ritrovato più volte citato nelle carte. Al momento, tuttavia, erano altri i suoi interessi e ha trascurato l'argomento, mantenendo peraltro l'impressione che gli fece veder citato l'Aceto Balsamico di Modena fin dalla metà del Settecento. Il che, anche senza risalire fino alla “sapa” citata da Virgilio nelle Georgiche, ricavata nelle nostre campagne dalla cottura del mosto d'uva, ne fa una delle espressioni più antiche dell'enogastronomia italiana, rafforzando nei secoli successivi la propria fama di condimento dal gusto unico, dall'aroma distintivo e dal colore ricco e intenso, apprezzato dagli chef e dagli appassionati di cucina di tutto il mondo. Era giusto, dunque, è stato detto in conferenza stampa, che il 25 marzo come Giornata nazionale dell'Aceto Balsamico di Modena (il 25 marzo del 1933, il Ministero dell'Agricoltura riconosceva sulla Gazzetta Ufficiale la “secolare e caratteristica industria dell'Aceto Balsamico del Modenese”) andasse ad affiancarsi alla Giornata Nazionale della Pizza e alla Giornata Nazionale della Pasta. segue

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati