Il commosso ricordo di Alessandra Arletti. La rabbia per un pericolo più volte denunciato. Ascari alla guida della Fondazione

Il ricordo della giovane Alessandra Arletti, la ventenne travolta e uccisa l'altro ieri sera sulla Traversa San Giorgio mentre faceva jogging insieme a un amico a propria volta ricoverato in gravi condizioni a Baggiovara, apre oggi le pagine sia del Carlino che della Gazzetta. La ricostruzione delle circostanze dell'incidente, per il quale il sessantenne conducente del Suv investitore è ora indagato per omicidio stradale, si accompagna, nelle cronache, al commosso ricordo di amiche e compagni di scuola (Alessandra, figlia del geometra Raul Arletti, frequentava il Quinto anno del Guarini di Modena). Ma ampi servizi vengono dedicati dai due quotidiani alle numerose segnalazioni sulla pericolosità di quell'attraversamento, partite non solo dai residenti, ma un po' da tutti gli habitué di quel percorso natura che si snoda per le campagne di Santa Croce, arricchito ora dal parco della Fondazione, ma separato dalla città da quella che di fatto è diventata la tangenziale sud di Carpi, trafficatissima e con mezzi che transitano ad alta velocità. Tant'è che siamo al secondo incidente mortale, dopo quello del febbraio 2019 che costò la vita a un podista, proprio all'altezza del passaggio pedonale con semaforo a chiamata tra la Traversa e la via Bollitora.

 

 

L'altra notizia del giorno, condivisa da Gazzetta e Carlino, è la elezione a Presidente della Fondazione di Mario Arturo Ascari, la cui lista di candidati al CdA ha ottenuto l'unanimità del Consiglio di Indirizzo, 16 voti a zero (un consigliere mancava per malattia). I servizi dei due quotidiani riprendono il comunicato ufficiale con il quale la Fondazione ha fornito alcune notizie sul curriculum dei nuovi eletti e ha chiarito che prima del voto è stata data lettura del parere dei legali dell'Ente circa il presunto conflitto di interessi denunciato da Giovanni Arletti, a nome della lista uscita poi sconfitta. La denuncia è stata rigettata e così anche i tre consiglieri di indirizzo candidati al CdA per la lista vincente hanno potuto votare. Ma con un simile risultato, anche qualora si fosse decisa la loro astensione dal voto, non ci sarebbero stati dubbi sul gruppo vincente.