Consiglio del 26 settembre

Schermaglia Lugli Medici Bonzanini nella discussione del consolidato di Gruppo del Comune di Carpi

La finanza aziendale che ora impone al Comune di Carpi di votare anche il consolidato del Gruppo, con relative società ed enti partecipati, è approdata al Consiglio comunale di ieri sera. La struttura è nota: il Comune di Carpi ha il controllo diretto del 60 per cento dell'ente Fondazione Campo Fossoli e partecipazioni, rispettivamente dell'8,5, del 5,33 e del 3,46, in Acer (l'Agenzia casa regionale), nell'Ente parchi e in Aes, l'Agenzia per l'energia e lo sviluppo sostenibili. Detiene poi, nella formula del controllo congiunto con altri enti pubblici, il 24.7 per cento di Aimag, il 9,61 per cento di Amo, l'Agenzia per la mobilità, e il 3,51 per cento di ForModena, oltre a una partecipazione dello 0,0014 di Lepida. In tutto, nove soggetti, Comune incluso, che hanno registrato nel 2023 un patrimonio netto mdi 251 milioni con l'apporto determinante del Comune di Carpi che da solo ne totalizza 231, e un conto economico che ha raggiunto i 143 milioni di valore della produzione (impropriamente, il fatturato), per un utile quantificabile in 61mila euro. segue

L'assessore Mariella Lugli, prima di sciorinare questi numeri ha voluto collocare quello che ha definito "uno strumento di trasparenza” nel quadro della complessa programmazione del Comune di Carpi, che abbraccia un arco di 26 mesi e che, prima di arrivare al capitolo finale del consolidato è passato attraverso l'approvazione del Dup, il Documento unico di programmazione (luglio 2022), l'approvazione del bilancio triennale di previsione 2023/2025, la gestione 2023 con tutte le variazioni e gli assestamenti che ha comportato, per finire con l'approvazione, nell'aprile scorso, del nuovo bilancio di previsione 2024/2026 e, appunto, del consolidato di Gruppo. L'Assessore si è soffermato soprattutto sui costi di 140milioni di euro, obbligatoriamente coincidenti con le entrate, per considerarli sotto il profilo del bicchiere mezzo pieno – ovvero come posti di lavoro, ma anche ricadute economiche sull'indotto, servizi erogati alla popolazione e tasse pagate – per chiedersi: c'è da aspettarsi necessariamente un utile quando si parla di Gruppo? La sua risposta è stata: sarebbe opportuno, ma la cosa che conta di più, data la natura del Gruppo, è mantenere l'equilibrio spese entrate a fronte dei servizi erogati e di una particolare attenzione alla programmazione. Il che non ha impedito a Lugli di richiamare anche la necessità di migliorare le performance delle controllate e partecipate e di esercitarvi sopra un maggior controllo. La riflessione ha offerto lo spunto alla consigliera Monica Medici, di Carpi civica, per appuntare le proprie critiche proprio su questo aspetto, il controllo. Soprattutto quando si vadano a considerare le spese del personale, per le quali l'esponente civica, guardando invece al bicchiere mezzo vuoto, ha effettuato un calcolo aritmetico. Pur non tenendo conto dei diversi inquadramenti, nel dividere società per società le spese complessive per il numero dei rispettivi addetti, le medie retributive vedono, per esempio, l'Aes premiata con 68mila euro a persona, seguita da Amo e Acer con 58mila 65mila e 55mila, mentre il Comune di Carpi è a quota 41mila e la Fondazione Campo Fossoli, fanalino  di coda, a 28mila 592. E questo, pur tenendo conto che si tratta di una media e che in ogni società il Comune ha pesi diversi, dovrebbe indurre la Giunta di Carpi, secondo l'espressione usata dalla consigliera, a "rompere le palle” con maggiore insistenza alle proprie controllate e partecipate, troppo autonome, troppo portate a suo parere a vivere di vita propria. Su Aimag, che ha ridotto il proprio utile dai 12 milioni del 2022 ai 7 del 2023, Medici ha preferito al momento sorvolare, come non ha fatto invece il consigliere Giulio Bonzanini (Lega). Dopo aver criticato l'approccio a suo parere troppo banalmente numerico e poco politico dell'assessore Lugli al consolidato, l'esponente del Carroccio ha richiamato proprio l'importanza del venir meno dei dividendi Aimag e la ricaduta conseguente sui bilanci dei Comuni soci, addebitando a questi ultimi le difficoltà della multiutility, specie dopo le forzature delle Giunta guidata da Alberto Bellelli e le scelte in fatto di amministratori e revisori dei conti (critica, questa sostenuta soprattutto da Monica Medici, in un passaggio del suo intervento). segue

Nella sua replica, Lugli ha mostrato polemicamente una certa meraviglia che, dopo aver definito per mesi e mesi Aimag una società efficiente e ben funzionante al servizio del territorio, ora le minoranze abbiano alzato lo sguardo, convenendo con quello che ha sempre sostenuto la maggioranza e cioè che qualche cosa non andava a fronte di un utile diminuito e dell'assenza di liquidità. Quanto alle medie retributive del personale, che ha peraltro riconosciute ritenendo importante intervenire sulle spese di funzionamento, Lugli ha invitato a tener conto delle differenze di inquadramento. Alla fine, il consolidato di Gruppo è stato approvato con i voti favorevoli di Pd e Carpi a Colori, contrari Lega e Fratelli d'Italia, astenuta Carpi civica ("Bilancio redatto bene, ma azione poco incisiva del Comune sulle partecipate e controllate”). Ospite della serata, come avviene ogni volta che si discute di consolidato, è stata una delle controllate, in questo caso la Fondazione Fossoli la cui presidente, Manuela Ghizzoni, ha tenuto una relazione di cui riferiremo in altro servizio.