Per tutti coloro che ancora negano la possibilità di un Trump 2.0, scrive Justin Sink per Bloomberg, il dibattito presidenziale degli Stati Uniti è stato difficile da guardare, un incubo per i Democratici e per gli alleati occidentali ancora segnati dal primo periodo di Donald Trump alla Casa Bianca. Joe Biden ha offerto una performance straziante, a un certo punto si è bloccato a metà frase, aumentando i timori sulla capacità mentale dell'ottantunenne presidente. Sono passati quattro anni da quando i due nemici politici si sono incontrati sul palco, e allora la politica estera non era al centro dell'attenzione. Ma con due conflitti importanti in cui Washington è coinvolta, le imprevedibili opinioni di Trump sono di nuovo importanti, e i sondaggi indicano che prevarrà su Biden. In passato ha minacciato di ritirarsi dalla NATO, ha espresso ammirazione per il Presidente russo Vladimir Putin e ha preso di mira il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Nel dibattito, Trump ha criticato i miliardi di dollari spesi per la difesa dell'Ucraina dall'invasione russa e ha detto senza mezzi termini che Kiev "non sta vincendo la guerra". segue
Quando si è parlato della guerra di Israele contro Hamas a Gaza, Trump ha semplicemente detto: "Che finiscano il lavoro". Biden ha cercato e fallito per mesi di mediare un cessate il fuoco. Dopo questo dibattito, non si può pensare che Netanyahu gli presti più attenzione. È troppo tardi per sostituire Biden nella competizione? Non è più un pensiero tabù. È stato un anno di elezioni selvagge, che ha fatto perdere la testa a Netanyahu. È stato un anno selvaggio di elezioni che ha prodotto sorprese a ogni angolo, dal Sudafrica al Messico e alla Francia, e che ha visto l'inarrestabile ascesa del populismo di estrema destra in Europa. Il mondo pensava di essersi lasciato alle spalle le politiche "America First" di Trump una volta che Biden è entrato in carica con il suo slogan "America's Back". Quanto si sbagliava.
